La vittoria e la democrazia E questa Camera non è oramai piu in grado di opporsi a niente, che sia voluto dal g~verno. Non ha potuto opporsi alla guerra, pur avendo il consenso di tanta parte del nostro paese, nonostante quattro anni di patimenti e di difficoltà inaudite. Come potrebbe opporsi a un governo, che, forte della vittoria, le presentasse i·n artt'culo mortis una riforma elettorale di evidente giustizia e richiesta dall'interesse nazionale? Discreditata dal modo brigantesco, come parecchi deputati furono eletti dall'on. Giolitti nell'ottobre del 1913, e dalla incapacità tanto di volere quanto di non volere la guerra dimostrata in quattro anni, dove troverebbe essa l'energia per resistere su un terreno come questo? Una Camera incapace come questa di opporsi ad una riforma elettorale, l'Italia non l'avrà mai. In realtà il problema non dipende dalla Camera: dipende esclusivam·ente dall'on. Orlando. E l'on. Orlando presenterà alla Camera il collegio plurinominale e la rappresentanza proporzionale, purché ci sia nella Camera e fuori della Camera un piccolo gruppo di uomini dalla testa dura, deliberati a condurre in porto questa riforma. Possibile che non ci siano, nella Camera, venti deputati consapevoli dei propri doveri e della propria dignità? Possibile che non si trovino, fuori della Camera, tre o quattro grandi giornali, disposti ad assumere la iniziativa di questa campagna? (Da "L'Unità," 16 novembre 1918, firmato: AGRICOLA.] Che fare? Il frutto mi'gliore della guerra Ecco quattro lettere,1 scritte negli stessi giorni, da quattro diversi ufficiali di complemento, senza che l'uno sapesse degli altri. Sono documenti assai interessanti delle preoccupazioni morali acutissime, che in una grande parte della nostra borghesia intellettuale, nella parte migliore, si sono an1 "L'Unità" dell'rr gennaio r9i9 pubblicò col titolo Il problema dei problemi quattro lettere di argomento politico, indirizzate al direttore da altrettanti giovani sul tema del contributo che gli ex-corpbattenti potevano dare alla democrazia italiana; quel'ta, che si ristampa, è la risposta di Sa!vemini. [N.d.C.J • BibliotecaGinoBianco
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