Due programmi le materie prime; ma l'industria sorge dove l'impulso di organizzarla si manifesta per necessità di vita delle popolazioni, per integrarne i traffici e rispondere ai suoi bisogni e alle sue attitudini. Ma se non è indispensabile avere le materie prime sul posto, è almeno necessario poterle ottenere alle condizioni meno sfavorevoli', e non è questo nel momento attuale il caso di una industria delle costruzioni navali, che sorga in Italia come filiazione diretta di quei siderurgici, che hanno il preciso programma di mantenere sempre a livelli altissimi i prezzi del ferro e dell'acciaio. La volontà è certamente la massima forza propulsiva anche nello svi- . luppo economico delle nazioni. Ma essa non può bastare, quando urti contro condizioni naturali insuperabili. L'atto di navigazione del Cromwell poté gettar le basi della potenza marittima inglese, perché nell'Inghilterra di quel tempo esisteva non solamente la ferma volontà di vincere il monopolio olandese e di soppiantarlo, ma esistevano anche le condizioni naturali favorevoli per tale lotta. Un atto di navigazione italiano, in questo momento, farebbe forse la fortuna di pochi gruppi capitalisti e di pochi parassiti della politica e della stampa, ma sarebbe anche la rovina del commercio marittimo nazionale. In avvenire, quando sarà stata attraversata la crisi di sovrabbondanza di navi, che si rivelerà appena finita la guerra, e la richiesta di navi avrà di nuovo superato l'offerta, quando le materie prime ricominceranno ad affluire abbondanti ai nostri porti, e l'industria delle costruzioni navali si sia svincolata dall'industria siderurgica monopolistica parassitaria, allora potranno sorgere numerosi i nuovi cantieri anch~ in Italia, e moltiplicare la loro produzione senza bisogno di premi, di protezioni, di proibizioni. Ma nel momento attuale il problema urgente è quello di agevolare il risveglio di tutte le attività di produzione e di scambio. Ogni ostacolo, frapposto ad esse nell'interesse di pochi, è un attentato all'economia ed alla vita stessa della nazione. P.S. - L'articolo era scritto prima che l'onorevole S. Orlando si dimettesse da sottosegretario di Stato per protestare contro il decreto Villa 2 sulle costruzioni navali. Queste dimissioni sono un buon sintomo; e auguriamo che l'on. Villa abbia l'energia per persistere nella sua strada. [Da "L'Unità," 12 ottobre 1918, firmato~ g.s.] 2 Villa Giovaon1 (1862-1930), senatore dal 1913, radicale, piu volte ministro. [N.d.C.] 447 ··Biblioteca Gino Bianco
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