Problemi e spunti di politica interna in tempo di guerra d'ordine; aumenti immediati di stipendio a tutti i funzionari, che rimarranno ai loro posti, grazie alle economie cosf realizzate; ruoli aperti e promozioni di stipendio a periodi fissi per tutti: nomina dei segretari, per concorso, fra gl'impiegati delle amministrazioni provinciali, promozione a capo sezione, a scelta del direttore generale; nomina del direttore generale senza limitazione di sorta per opera del Consiglio dei ministri. Abolizione cioè di ogni carriera per anzianità nelle amministrazioni centrali. Questo è il programma, per cui occorre combattere. E niente nuovi gradi gerarchici costosi e ingombranti. In questo sistema, in cui ciascun funzionario tratta secondo le leggi gli affari di sua competenza, occupandosi egli solo sotto la sua responsabilità dell'affare che rientra sotto la sua giurisdizione; e l'impiegato d'ordine è responsabile di fronte al segretario, da cui esso dipende, e il segretario di fronte al capo sezione, e il capo sezione di fronte al direttore gene- .rale; e il superiore non può usurpare le iniziative dell'inferiore, salvo che non si assuma la personale responsabilità della sostituzione; in questo sistema quali sarebbero le funzioni del ministro? Anzitutto il ministro rappresenta il potere legislativo di fronte ai direttori generali. Questi e i loro subordinati devono eseguire le leggi fatte dal Parlamento: il ministro, come uomo di fiducia del Parlamento, controlla la esecuzione. Quindi raccoglie i reclami, fa ispezioni per mezzo di persone di sua fiducia, prende le iniziative necessarie perché la responsabilità personale dei funzionari sia sempre immediata ed effettiva nel disbrigo degli affari. Ma non deve avere mai il diritto di sostituire la iniziativa propria a quella dei funzionari competenti. Inoltre il ministro funziona come tratto d'unione fra l'amministrazione e il Parlamento: studia insieme coi direttori generali i provvedimenti legislativi o regolamentari necessari al migliore andamento dei servizi; promuove i primi dal Parlamento, i secondi dal Consiglio dei ministri; consiglia i direttori generali nei casi dubbi, secondo lo spirito delle leggi deliberate dal Parlamento; ma in nessun caso deve potere sostituire, nel disbrigo dei singoli affari, la iniziativa e la responsabilità propria a quella dei funzionari. Naturalmente, anche questo sistema varrà quanto vale il nostro paese, o meglio quanto valgono le classi dirigenti del nostro paese. Miracoli non se ne possono fare. La sola cosa, che si possa fare, è: dar modo a chi non è marcio di difendersi dal marciume, di resistervi, di non essere obbligato dalle necessità materiali dell'esistenza a marcire anche lui. [Da "L'Unità," 20 luglio 1918, firmato: L'UNITÀ.] 444 BibliotecaGino Bianco
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