La riforma dell'amministrazione mm1strazione e si sentissero danneggiati da questa per colpa o per dolo. I ministri avrebbero modo di far esonerare, dal Consiglio dei ministri, quel direttore generale in cui non avrebbero piu fiducia. I cittadini privati do• vrebbero avere il diritto di denunziare al magistrato ordinario ·o ad una speciale magistratura facilmente accessibile, ogni atto dell'amministrazione, che considerassero ingiustamente lesivo dei loro interessi: e il funzionario responsabile del danno, o il direttore generale, nel caso che la responsa• bilità risalisse a lui, dovrebbe pagare le spese in caso di colpa, o andare in galera in caso di dolo. Sistemata cosi la posizione dei direttori generali, noi non crediamo che sarebbe necessario mettere al Consiglio dei ministri alcun limite per la scelta di essi o per la dispensa dal servizio. L'ufficio di direttore generale è un ufficio di fiducia: o esiste l'accordo fra il direttore generale e il mi• nistro, o uno dei due deve andar via ed essere sostituito: e solo il Consiglio dei ministri può essere competente a decidere chi deve andar via, e come debba essere sostituito. Se si risolve coi criteri che abbiamo finora tracciati il problema dei direttori generali, noi non vediamo che bisogno ci sarebbe di ristabilire in ciascun ministero il posto di segretario generale. Lasciamo andare la solita condizione che il segretario generale deve essere scelto in base ai criteri della competenza e della capacità personale. Questo si dice anche dei direttori generali. O le stesse influenze camorri• stiche, le quali perturbano, oggi, la scelta dei direttori generali, agiranno anche a perturbare la nomina dei segretari generali: e non si avrebbe che un ufficio camorristico di piu. O si riescirebbe a fare scegliere in base ai criteri della competenza e della capacità personale i direttori generali; e allora che bisogno ci sarebbe dei segretari generali? L'ufficio dei direttori generali non consiste appunto nel dare unità e continuità d'indirizzo all'amministrazione? E non ci sono forse le riu• nioni dei direttori generali in ciascun ministero, per coordinare il lavoro delle singole direzioni? Queste riunioni riescirebbero piu efficaci se fossero presiedute da un segretario generale? E i direttori generali non sono forse responsabili personalmente verso il ministro del buon andamento di tutti i servizi? La responsabilità, che è illusoria per -un direttore generale, diven• terebbe reale per un segretario generale, ·che dovesse rispondere al ministro dell'opera di parecchi direttori generali? La riforma delle amministrazioni centrali non deve condurci alla crea• zione di nuovi gradi, ma all'abolizione di molti fra i gradi creati a poco a poco in questi ultimi trent'anni. Abolizione di tutti i gradi fra direttore generale e capo sezione, aboli• zione di ogni differenza di gradi tra segretari; riduzione della gerarchia a tre soli gradi: segretario, capo sezione, direttore generale; diminuzione no• tevole del numero dei segretari, aumento, dove sia necessario, del personale 443 1 Biblioteca Gino Bianco
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