Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Problemi e spunti di politica interna in tempo di gue"a sue molteplici industrie durante la guerra e dopo la guerra ... E quindi si attarda a magnificare la bontà di queste industrie. In brevi parole il suo pensiero si riduce a questo: - le mie industrie sono buone, dunque meritano di acquistare e di conquistare e disporre del credito delle banche, anche di quelle che lo rifiuterebbero, perché asservite alla... Germania! Se il signor Perrone si fosse limitato al ragionamento strettamente economico, senza infarcirlo di banalità patriottiche e di volgarità antigermaniche, si sarebbe posto sopra una ba.se ancora ·piu semplice, piu chiara e meno contestabile. Ma ciò è secondario. Egli ha il diritto di reclamare che il pubblico non s'immischi degli affari suoi privati. * Questo è anche il nostro punto di vista; il pubblico non ha un interesse suo da tutelare, ammeno che non sia esposto al pericolo di esser chiamato a partecipare alle perdite delle cattive industrie e delle cattive operazioni bancarie... Qui cominciano le dolenti note, cioè le nostre precise domande. Allo studioso di finanza chiediamo: - perché invoca l'intervento del Governo? Per vero egli crede di arrivare logicamente a questa conclusione dopo avere affermato, che il pericolo a cui vanno incontro le banche private, che si lasciano comperare da gruppi di industrie private, si risolve "in danno della finanza e della industria pubblica. " Cosa c'entra la "finanza pubblica"? Perché? Cosa è questa "industria pubblica"? ... Non basta certo aggiungere arbitrariamente l'aggettivo pubblica alla parola industria o finanza, per porre la premessa logica pacifica dell'intervento dello Stato. Ma se anche ciò fosse pacifico, crede egli che i Capi Divisione se ne intendano piu del sig. Toeplitz in materia di banca, o del sig. Perrone in materia industriale? ... Ovvero crede piuttosto che lo Stato, cioè i contribuenti, ossia gl'innocenti, debbano pagare gli errori e le imprevidenze premeditate delle grosse banche e dei grossi industriali privati? Quest'ultima è la sola ipotesi vera. Lo studioso di finanza ritiene che lo Stato dovrà reintegrare alla Commerciale o alla Banca di Sconto i depositi che esse avranno prestato ad Ansaldo e che Ansaldo avrà sepolti nelle miniere di Cogne! Ma, allora, non assuma l'aria di difendere l'interesse pubblico contro la siderurgie~... Egli è tacitamente d'ac~ordo con coloro contro i quali apertamente polemizza; è d'accordo con essi per taglieggiare il pubblico dei contribuenti. Questa è appunto la politica dei ladri di Pisa. 438 BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==