Lo stato giuridico degl'impiegatJ la amoralità. Senza una nuova legge sullo stato giuri'dico degl't'mpiegati è vano sperare una riforma della pubblica amminùtrazi·one. Questo problema dello stato giuridico degli impiegati era considerato, or è mezzo secolo, come uno dei problemi fondamentali della vita pubblica in Italia e all'estero. E in Prussia la legge sullo stato giuridico dei pubblici funzionari è considerata come legge costituzionale; e uno dei segreti della buona amministrazione prussiana è appunto la condizione di assoluta 'indipendenza e responsabilità, che è fatta ai singoli funzionari, ognuno dei quali è considerato come un magistrato dell'ordine giudiziario nell'esercizio delle funzioni affidategli dalla legge. In Italia, invece, gli stessi magistrati dell'ordine giudiziario sono obbligati ad essere servitori di tutti i ministri, perché il governo ha - cioè i deputati hanno - mille mezzi arbitrari per tormentare e scoraggiare gli onesti, e premiare a spese degli onesti quegli altri. Una buona legge sullo stato giuridico degl'impiegati deve fondarsi sui seguenti princip1: a) nessuna nomi·na senza concorso: è questa la sola procedura capace di assicurare all'amministrazione un personale competente; ed è anche il solo mezzo efficace per impedire l'aumento degli impiegati: i· posti inutili sono creati per darli a determi·nate persone; se ogni posto, anche di nuova creazione, è messo a concorso, la persona che si vorrebbe favorire, non è piu sicura di ottenerlo, e quindi il posto non si crea; b) nessun i·mpiegato straordi·nari·o: il direttore generale, che domanda impiegati straordinari, o ne ha veramente bisogno, e in questo caso va destituito, perché si dimostra incapace di prevedere in tempo i bisogni della propria amministrazione; o li chiede perché vuole introdurre nell'amministrazione nuovi impiegati senza concorso col pretesto che sono straordinari, salvo a metterli in organico alcuni anni dopo grazie ai diritti cosi acquisiti, e va destituito come disonesto e camorrista; c) aboliti i· trasferimenti contro la volontà dell'i·mpiegato per non precisate ragioni· di servizio: l'impiegato deve avere il diritto di ricorrere a una commissione disciplinare, in cui egli sia rappresentato, contro un trasferimento, che gli sembri ingiustamente lesivo dei suoi interessi; d) le promozioni per merito, quando non debbano essere il resultato di concorsi speciali, e le punizi·oni· devono essere delt'berate da commùsioni ., disàplinari, i·n cui gl'impiegati· si·eno rappresentati·; e) gl'impiegati devono essere ·responsabili anche finanzi·ariamente della loro opera; e il cittadino deve avere il modo di trascinare il pubblico funzionario dinanzi al magistrato ordinario o ad una magistratura speciale di facile accesso - non come il lontanissimo Consiglio di Stato - per farsi indennizzare dei danni prodotti da mala volontà o insipienza. In questo sistema giuridico, il ministro smette di essere il perturba431 BibliotecaGino Bianco
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