Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La burocrazia commerciaie danti liberi e specializzati, affidò la importazione del grano a un burocratico t1p1co: al comm. Giuffrida. E cominciò cosf la serie degli spropositi, degli sperperi, dei disastri. Per gli errori commessi, e piu per quelli che si rifiutava di commettere, l'on. Cavasola divenne la testa di turco di tutti i nostri statolatri. E venuto il ministero - ahi! - nazionale, il comm. Giuffrida si die' a burocratizzare il commercio delle uova, e dei formaggi, e del fien~, e del burro, e del cuoio, e di mille altri prodotti, di cui prima della guerra egli ignorava probabilmente anche l'esistenza. Il pover'uomo era sicuro di disciplinare il commercio italiano e di impedire l'ascesa dei prezzi "con tre gatti e un cane" - sono sue parole autentiche. I disastri si moltiplicarono. Quando vide accumularsi intorno a sé le rovine, e si rese conto della impossibilità di ripararvi, il comm. Giuffrida fece lanciare dai giornali amici la campagna, perché venisse istituito un "Commissariato dei consumi"; e al momento buono scaricò sulle spalle dell'onorevole Canepa, e senza beneficio d'inventario, tutto il peso delle proprie responsabilità. E l'onorevole Canepa ha gonfiato ancora di piu il sistema burocratizzatore del comm. Giuffrida. E naturalmente, ha moltiplicati i disordini e i disastri. Queste esperienze, a quel che sembra, dovrebbero bastare. Invece i giornali continuano sempre a strillare e sbraitare perché il "Governo" non fa abbastanza per disciplinare i consumi e per frenare la "esosa speculazione degli accaparratori": e si rivoltano oggi contro l'on. Canepa, come ieri contro l'on. Cavasola; e invocano un altro Messia dei cons~mi, che faccia miracoli impossibili, mentre potrebbe solamente aggiungere spropositi nuovi agli spropositi antichi. E cosf, restituito l'onorevole Canepa ai meritati riposi, al sabotaggio dell'onorevole Canepa minaccia di succedere il sabotaggio di un altro disciplinatore, altrettanto, se non ancora piu illuso e piu funesto. E tut~o questo, perché si continua a cercare nella statolatria una soluzione perfetta, ma irreperibile, invece di cercare la soluzione meno imperfetta che sia possibile, allontanandosi ·meno che sia possibile ,dal m~- todo della libertà. ' [Da "L'Unità," 30 agosto 1917, firmato: L'UNITÀ.] BibliotecaGino Bianco

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