La burocrazia commerciale Il Popolo d'Italia è assai deluso dell'opera dell'onorevole Canepa. "La politica dei consumi - scrive - è un fallimento. La mancanza di farina e di pane, nel mese di agosto, a pochi giorni, si può dire, dalla mietitura, è tale un'incomprensibile manchevolezza, da non consentire beneficio di cir• costanze attenuanti. Il grano non deve mancare, mai; ma lasciarlo man• care, quando i magazzini ne sono colmi, è colpa ad attenuar la quale non basta la piu riconosciuta buona fede. La burocrazia, lo sappiamo, avvolge ed inceppa; ma un ministro come Canepa dovrebbe semplificarla o soffo. caria. Semplicemente. Allor che tale énergia non si possiede, si ha il dovere di andarsene. " Se il Popolo d'Italia, che proclama di essere politicamente affine all'on. Canepa, parla in questo modo, immaginarsi come parlano gli altri! L'Avanti!, per esempio, accusa l'on. Canepa, oltre che di molti altri delitti, di avere seguito, nella scelta dei commissari provinciali, il criterio delle affinità politiche, anzi che quello della competenza, sicché certi com• missari funzionano piuttosto come coefficienti di carestia che da regolatori del consumo, e di non avere nessuna stabilità nei suoi propositi, saltando da un eccesso all'altro, in modo che le popolazioni non riescono a capire quale sia il regime, a cui dovrebbero adattarsi. E l'Idea Nazi'onale accusa anch'essa l'on. Canepa di avere la mente rivolta piu a guadagnare influenze e poteri agli uomini della propria parte politica, che a sorvegliare i rifornimenti; di non avere direttive, di essere leggero, incoerente e incompetente; ed è questo il motivo per cui qua manca la farina, là tarda il grano, in un altro luogo non manca e non tarda la farina e il grano, ma per inesplicabili attriti burocratici s'indugia a distri• buirli; ed è cosf che si arriva a fenomeni come quelli di Torino,1 e di molti, di troppi altri centri minori. Ora, noi non abbiamo nessuna voglia di prendere le difese dell'on. Ca• nepa, il quale paga oggi il fio della illusione funesta, per cui si è ritenuto capace di disciplinare, lui, da Roma, il commercio di 36 milioni di uomini. Solamente desidereremmo, nell'interesse della verità, e nell'interesse del paese, che i critici dell'onorevole Canepa fossero un po' meno ingiusti nelle loro diatribe, e prima di seppellire la carcassa dell'on. Canepa sotto la grave mole delle loro condanne sommarie, si domandassero se la responsabilità dei malanni prodotti dal Commissariato dei consumi non spetti per avven• tura in buona parte a loro, ai critici odierni! 1 Nell'agosto 1917 erano scoppiati grossi tumulti a Torino, originati dalla mancanza di pane Taluni ne attribuirono la responsabilità agli uffici diretti dall'on. Canepa. [N.d.C.J 420 BibliotecaGinoBianco ·
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