Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Pt·oblemi e spunti di politica interna in tempo di guerra Crede il critico, che costruire carri sia altrettanto facile che scrivere articoli per gior• nati? E se i pezzi grossi si fossero accorti non ora, ma due anni fa, della deficienza di vagoni e non avessero trovato opportuno disporre di costruirne? Questa è l'indagine seria rer una critica serena. Or bene, ecco in che modo sono andate le cose. Nel marzo 1915 - dunque precisamente due anni or sono - le 19 fabbriche di carri ferroviari, di cui dispone l'Italia, si rivolsero al ministro dei Lavori pubblici, per dichiarargli che avendo esaurite quasi tutte le ordinazioni di locomotive e veicoli dell'annata precedente, esse erano in procinto di rimanere senza lavoro; chiedevano pertanto di urgenza che il governo comunicasse loro le ordinazioni per l'anno in corso, dovendo esse preparare il loro programma di lavoro. La Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato rimase senza rispondere PER OTTO MESI. Per conseguenza la produzione dei veicoli cessò in tutte le officine, e queste dovettero cercare in altre direzioni il loro lavoro. Solo nel novembre del 1915 la D.G.F.S. invitò le ditte costruttrici a intavolare le trattative. Ma lasciò cadere le pratiche che le ditte cercavano di iniziare fino al febbraio del 1916. Finalmente nel febbraio 1916 sembrò che la D.G.F.S. volesse fare qualcosa di serio. E ·invitò le ditte a fare le loro offerte di prezzi e a dichiarare la loro potenzialità. Le offerte furono fatte entro il marzo, accompagnate dalle proteste di alcune ditte, che si lamentavano degli ordinativi assai scarsi, mentre la loro capacità di lavoro era assai piu grande. Ma la D.G.F.S. rimase incrollabile ad offrire, per esempio, cento carri a chi si diceva disposto a farne parecchie centinaia. E almeno le ordinazioni fossero state finalmente date I Ma nossignori! Ricevute le offerte, la D.G.F.S. si riaddormentò sino al luglio 1916. Nel luglio 1916 si seppe a Genova che il Governo aveva ordinato in America 3000 carri, e 60 locomotive, senza dar seguito alle trattative iniziate colle ditte italiane. · Voi penserete, o lettori non burocratici, che la burocrazia ferroviaria abbia preferita l'America per fare piu presto. Ma v'ingannate. I 3000 carri sono ancora in America! Solamente alcune settimane fa ne sono sbarcati 200 a Livorno: e occorrerà ancora del tempo per montarli. Dunque prima del 1918 tutti i 3000 carri americani non li avremo sulle rotaie, dato che i sottomarini li lascino arrivare. Cioè la burocrazia ha rinunciato a 10.000 carri, che potevano essere costruiti o riparati in Italia, per non procurarsi 3000 carri americani. A proposito dei carri da riparare, sapete, o lettori non burocratici, il motivo per cui il Servizio veicoli della D.G.F.S. ha rifiutato ostinatamente BibliotecaGinoBianco ·

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