Problemi e spunti di politica interna in tempo di guerra deputati amici del senatore Frassati, e il senatore Frassati non ha trovato nulla da ridire. Tanto è vero, che i collegi rimasti vacanti per morte di deputati o per altri motivi, restano senza rappresentanti, nonostante che lo statuto stabilisca un termine preciso per le nuove elezioni: e nessuno trova da ridire su questa incostituzionalità. Tanto è vero, che se il termine della legislazione scadesse in questi giorni, e il governo prolungasse al di là dei limiti statutari la durata della Camera vista la impossibilità di fare le elezioni generali, nessuno troverebbe nulla da ridire, anzi i deputati sarebbero incantati di ritardare di un paio di anni contro lo Statuto l'amaro calice di nuove elezioni generali. Lasciamo dunque, dormir tranquillo il conte di Cavour. E parliamoci, on. senatore Frassati, un po' chiaro. Perché sz· vuol "tornare a Cavour " Del conte di Cavour e delle rette tradizioni parlamentari voi ve ne infischiate. Nel 1859, quando Cavour chiese alla Camera i pieni poteri per la guerra contro l'Austria, un solo deputato si levò a parlare contro: il conte Solaro della Margherita, ex-ministro di Carlo Alberto nel periodo dell'assolutismo piu tenace, austriacante per la pelle, e avversario accanito delle istituzioni parlamentari. E parlò, proprio come parla oggi il senatore Fras• sati, in difesa... dello. Statuto. "I rappresentanti della nazione," disse il precursore del senatore Frassati, "non possono consentire né all'abolizione, né alla sospensione della legge fondamentale: accordare il voto a questa legge (dei pieni poteri e della sospensione della libertà personale e di stampa) sarebbe abdicare ai nostri diritti e consentire a cosa che eccede il nostro mandato" (BRoFFERIO, Storia del Parlamento subalpino, VI, 886). La storia si ripete. O meglio i trucchi, di cui possono servirsi i politicanti nel turlupinare il loggione, non sono molto numerosi, e bisogna sempre ritornare alle stesse maschere e alle stesse contorsioni. Solaro della Margherita si ricordava della legge fondamentale solo quando la sospensione della legge fondamentale era necessaria per fare la guerra all'Austria. Il senatore Frassati si intenerisce per i diritti e per i doveri della Camera e vuol tornare, proprio oggi, a Cavour, perché non avendo voluta la guerra, e trovandosi in ciò d'accordo con l'antica maggioranza giolittiana e con la frazione dei socialisti ufficiali, desidera che la Camera attuale c<mtinui a funzionare e spera che essa· resti in agguato pronta a cogliere ogni occasione di politica interna o di politica estera o di politica militare, ogni cenno di pace germanica, ogni sintomo di eventuale stanchezza che il partito socialista si incarica anche di fomentare nel paese; e tutto ciò al solo scopo di riannodare tutte le forze vere o immaginarie del malcontento popolare BibliotecaGinoBianco ·
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