Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

1 deputati e la guerra informato di ciò che avviene, per esempio, a Reggio Calabria un torinese, che non sa nulla di quel che succede a Cuneo. Basterà allo scopo della presente discussione presentare al senatore Frassàti un'autorità, che per lui dev'essere fuori discussione: quella dei deput.ati socialisti. I quali nel giorno 27 novembre 1913 votarono un ordine del giorno per denunciare "la corruzione fomentata o sollevata in non pochi collegi, " e chiedevano conto al governo "di tale condotta politicamente incivile, moralmente indegna, giuridicamente criminosa"; e nella seduta dell'n dicembre 1913 presentarono alla Camera un ordine del giorno col quale si constatava che "il governo, per trionfare nelle elezioni, non pago di convertire i funzionari dello Stato in agenti elettorali, e di sacrificare il pubblico interesse e la giustizia nell'amministrazione agli interessi illegittimi di clientele e di persone, ha sollecitato l'appoggio della mala vita guidata e protetta dalla polizia"; e investirono l'on. Giolitti, gridandogli: "brigante elettorale! camorrista! governo della mala vita! " A questo punto il senatore Frassati può strizzare l'occhio, e dirci sottovoce che certe parole maleducate non le dicevano tutti i deputati s_ocialisti, ma solamente l'on. Morgari e qualche novellino come l'on. Modigliani 2 ; gli altri erano obbligati a lasciar correre, ma in cuor loro non approvavano certi eccessi; votarono gli ordini del giorno proposti dagli scalmanati contro il governo per dare questa soddisfazione al partito, ma sottomano facevano capire all'on. Giolitti che il loro cuore non era mutato. E non diciamo che il senatore Frassati avrebbe torto a ridurre al loro giusto valore certe indignazioni ufficiali: tutt'altro. Ma quel che importa non è la sincerità delle proteste: nella maggior parte dei deputati socialisti è la realtà dei fatti, è la convinzione generalmente diffusa nel paese che moltissimi fra i deputati attuali rappresentano non gli elettori dei loro collegi, ma i questurini e i malfattori dei loro collegi; è la necessità, in cui si sono trovati i piu fra i deputati socialisti, di fronte a questa convinzione, di fare la commedia della protesta per soddisfare il senso morale dei loro elettori e di quei pochi loro colleghi che non erano addomesticati al regime giolittiano. LA crisi della guerra Una. Camera eletta con questi metodi, e priva perciò di qualunque prestigio di fronte al paese, dopo un lungo periodo, in cui le istituzioni parlamentari non hanno funzionato affatto, si è trovata travolta a un tratto nella crisi della guerra europea. 2 Modigliani Giuseppe (187.2-19'47), deputato di Budrio e Pisa per le legislature XXIVXXV; socialista. [N.d.C.] 395 Biblioteca Gino Bianco

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