Per il t·innovamento del paese e per una nuova classe dirigente realtà e si lascerebbe indurre da amici - troppo piccoli per lui - a riservarsi per quella futura combinazione giolittesca-pantanosa che secondo l'on. Barzilai potrà "rendere segnalati servizi alla democrazia." Ma noi non stiamo nella testa né dell'on. Sonnino, né dell'on. Bissolati. Ognun può fare della sua pasta gnocchi - dicono in Toscana. E noi dalla nostra pasta non possiamo esprimere che i nostri desideri i quali sarebbero realizzabili date certe condizi·om·. Quanto a quel che avverrà, se quelle condizi·oni non esistono, è evidente che non c'è da fare altro che aspettare e cercar di capirlo. E noi speriamo che le nostre osservaz10m aiuteranno i nostri lettori a capire quel che nei prossimi giorni avverrà, e che forse è preparato anche da lunga mano. Postilla N° 1 Abbiamo appena finito di scrivere quest'articolo: eà ecco che leggiamo su La Tribuna del 12 marzo le seguenti informazioni: " Si sa che nella riunione di iersera i socialisti ufficiali sono rimasti d'accordo• sulla inopportunità di impegnarsi con l'on. Sonnino. Essi sono alla vigilia di un congresso, che probabilmente riaffermerà il carattere d'opposizione del partito socialista a qualunque ministero possa formarsi, nelle condizioni attuali, e avrebbero rischiato di trovarsi a mal partito. Ammesso infatti che uno sciopero o un conflitto fra capitale e lavoro non li avesse gettati bruscamente all'opposizione prima di maggio, a maggio il Congresso avrebbe potuto sconfessarli, confermando le direttive del Congresso di Reggio Emilia ... Come conseguenza, non confessata, di quest'atteggiamento degli ufficiali, i riformisti dichiaravano che non sarebbero andati al potere con l'on. Sonnino ... Questi precedenti non sono tali da incoraggiare i radicali a mutar contegno: essi propendono per l'astensione. Sebbene ripugnassero, almeno come corpo collettivo, dal partecipare ad una combinazione Sonnino, molti dei radicali riconoscevano che si sarebbe dovuto s.tudiare la possibilità di confortarla coi loro voti [finché piaccia all'on. Giolitti] ... Anche richiedendo l'appoggio dell'Estrema, l'on. Sonnino NON DEVE ASTRARRE DALL'ANTICA MAGGIORANZA ••• Se l'on. Sonnino non riuscisse a comporre il Gabinetto, il tentativo sarebbe fatto dall'on. Salandra [che accetterebbe, quindi, la tutela giolittiana] o dall'on. Carcano. " E nel numero dell'n marzo la stessa Tribuna invocava un ministero, che comprenda che " il paese vuol essere ben difeso verso l'estero, " e nello stesso tempo dichiarava anticostituzionale - nientemeno! - l'ipotesi che l'on. Sonnino rifiutasse di formare il Gabinetto "se prima non ottenesse il decreto di scioglimento della Camera attuale. " Eccolo, dunque, il ministero Sonnino, che andrebbe a fagiuolo agli affaristi: un ministero che faccia molte spese militari, e affronti la impopolarità di mettere le tasse necessarie; ma che nello stesso tempo non possa sciogliere la Camera; che sia quindi alla mercé della truppa giolittiana; in cui magari entri qualche radicale, "ma non come corpo collettivo "; che sia combattuto dai socialisti ufficiali con intransigenza rivoluzionaria; e in cui rifiuti d'entrare l'on. Bissolati. Al primo sciopero o conflitto, che qualche prefetto giolittiano non mancherebbe di provocare al momento opportuno, si abbatte Sonnino e va al potere un ministero Giolitti-Bissolati-Pantano a "salvare la democrazia dagli attentati dei suoi eterni nemici. " Ora noi amiamo credere che La Tribuna non abbia esposto le cose come realmente sono: essa cerca solo di mettere le mani avanti per non cascare. Ma la sua manovra dimostra, come mP.glio non avremmo potuto desiderare, la esattezza di quanto abbiamo BibliotecaGinoBianco
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