Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Fra Giolitti e Sonnino di quei pugnali che rientrano nel manico e che sono tuttora usati sui palchi scenici di provincia, ha fatto un viaggio e due servizi. Un servizio lo ha fatto all'on. Giolitti, aprendo la porta della crisi nel momento in cui regnava nella Camera la massima confusione, e in modo che l'on. Giolitti possa rientrarvi glorioso e trionfante, a "rendere nuovi segnalati servizi alla democrazia " - formula barzilesca, - non appena ne sentano l'opportunità i vari Rolandi-Ricci e Chiaraviglio 2 e Banchi di Roma, che hanno affari a Costantinopoli o a Genova o nella zona industriale di Napoli. L'altro servizio lo rendeva a se stesso, buttandosi a un tratto verso i radicali antiministeriali: riportando, cioè, al punto di prima quella confusione di idee, da cui il partito radicale cominciava appena ad uscire per opera del Congresso di Roma,3 e permettendo ai radicali di destra e a quelli - anche piu pericolosi - che hanno avuto l'incarico di atteggiarsi a radicali di sinistra, di proclamare che "la distinzione fra destri e sinistri non ha piu ragione di esistere, dacché non esiste piu la questione, che aveva provocata la divisione - il ministerialismo e l'antiministerialismo - in seguito alle dimissioni del ministero. " 4 Ma quest'ultimo trucco non dovrebbe riuscire, salvo che la maggioranza affermatasi nel Congresso di Roma e impadronitasi della Direzione del partito radicale sia formata di ragazzini, facili a lasciarsi accontentare con un ninnolo qualunque. Il Congresso radicale, dopo avere affermata la necessità del divorzio dal ministero Giolitti, affermò anche la necessità che il partito radicale e il Gruppo parlamentare non concedano la loro adesione a nessuna combinazione politica, la quale non garantisca un minimo di realizzazioni immediate. E siffatto minimo - è bene ripeterlo - è rappresentato dalle proposizioni seguenti: 1° che si svolga una non equivoca politica di energica difesa della funzione aconfessionale dello Stato; 2° che si dia principio ad una politica di graduale realizzazione antiprotezionista, si·a nella revùione autonoma della tariffa doganale, si·a nella prossima rinnovazione dei· trattati di commercio; 3° che nella tutela dei legittimi interessi nazionali, si contengano entro i limiti dello stretto necessario cosf l'aumento delle spese militari, come l'aumento dei tributi; 4 ° che si arresti il regime burocratico e militare, che si sta ora estendendo anche in Libia in via amministrativa, passando sopra al Parlamento, di cui si è di fatto soppresso ogni controllo politico e finanziario. 2 Chiaraviglio Mario, deputato di Città S. Angelo per le legislature XXIII-XXIV; era genero di Giolitti. [N.d.C.] · 8 Nel Congresso radicale tenuto a Roma dal 31 gennaio al 2 febbraio 1914 era prevalsa la corrente antiministeriale. [N.d.C.] • Avv. Galli, alla Società Democratica Lombarda. 371 BibliotecaGino Bianco

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