Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente capii nulla. Perché poco prima di entrare in città mi ero tolti gli occhiali per evitare che qualche sassata, rompendomi le vetrate, mi accecasse. Vidi, o meglio intravidi solo per un momento un uomo, che si avvicinava all'automobile dal mio lato e mi metteva le mani sulla faccia. Pensai che fosse un pugno andato a vuoto, e non detti importanza. Ma due giorni dopo seppi che la cosa era stata assai piu seria. Quell'uomo aveva puntato contro il mio viso una browning ultimo modello, facendo scattare due volte il grilletto. Indi fuggi'. nell'ufficio del dazio buttando la rivoltella ed esclamando: "Ho sparato Salvemini!" Gli impiegati del dazio, verificando la rivoltella, notarono che i colpi erano tutti intatti. Lo sparatore non aveva tolto la sicurezza. Si morse le dita per il dispetto. Nei giorni seguenti il delegato Vicario tentò fare sparire le prove di questo incidente gravissimo, andando a minacciare gl'impiegati del dazio perché non parlassero. E di un altro incidente, anche piu interessante, ho avuto la notizia e le prove alcuni giorni or sono. Partita in fretta dal luogo dell'assalto, l'automobile a un centinaio di metri di distanza rallentò la corsa. Ci credevamo ormai fuori pericolo, e non era il caso di precipitare il cammino. Il delegato Vicario e i suoi amici credettero che l'automobile rallentasse per una panne; e ci si precipitarono dietro. Frattanto erano sopravvenuti dei carabinieri, che tentarono ingenuamente di opporsi alla corrente, disponendosi in cordone. Ma il delegato, facendo impeto contro i carabinieri, ne ruppe le file, gridando: lasciate passare, lasciate passare. Il giorno dopo l'organo della prefettura di Bari e il Giornale d'Italia e gli altri giornali della stessa genia, raccontavano che noi dall'automobile avevamo sparato due revolverate. E il delegato Vicario mi denunziò regolarmente per ... mancato omicidio. Questo particolare è assai interessante. Esso dimostra qual era il programma della prefettura di Bari: farmi ammazzare, e poi accusarmi di avere sparato io per il primo e di avere cosi'. provocato gli assalitori ad uccidermi per loro legittima difesa. Il piano andò a vuoto per tutte le strane circostanze, che ho innanzi raccontate. Ma il Vicario... dell'on. Giolitti - una povera bestia feroce e senza senso comune - mi denunciò per mancato omicidio, secondo il piano convenuto, senza badare che la presenza di testimoni come Ettore Ciccotti e l'insuccesso del primo numero del programma rendeva assurda la messa in iscena del numero successivo. Mentre provvedeva a falsificare il racconto dei fatti per mezzo della stampa ufficiosa e affaristica, la prefettura ne intercettava la versione esatta: sequestrati i telegrammi al Secolo e all'Avanti!; smarrite le lettere-espressi;. sequestrato financo un telegramma con cui Ciccotti annunziava alla signora di essere incolume. Sequestrato finanche questo telegramma burlesco a quattro mani inviat9 la mattina del lunedi'. all'on. Giolitti: 35° BibliotecaGinoBianco
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