Elettori e deputati E certo in queste osservazioni c'è una grande dose di verità. Ma non è tutta la verità. L'on. Giolitti - ecco che ci mettiamo a difendere e giustificare anche l'on. Giolitti - utilizza a modo suo uno strumento di influenza politica, che preesisteva a lui; ha portato alle ultime conseguenze un costume di governo, che non da lui è stato inventato. Anche qui l'occasione fa l'uomo ladro: mettete in mano a un uomo di governo una colossale macchina di condiscendenze e di rappresaglie come quella che è costituita dai funzionari di tutti i pubblici uffici asserviti .ad un (erreo accentramento ministeriale; e poi meravigliatevi che quell'uomo si serva di siffatta onnipotenza per incatenare al proprio dominio la maggioranza degli elettori e la quasi unanimità dei deputati. Polùica generale e autonomie locali In Germania il Governo imperiale e il Reichstag non s1.occupano se non dei soli affari che interessano la generalità dell'Impero (politica estera, politica militare, doganale). Tutti gli altri affari: lavori pubblici, istruzione, agricoltura, amministrazione della giustizia, ordine pubblico, ecc. ecc., sono quasi interamente abbandonati ai singoli Stati confederati. Il Governo centrale dell'Impero non può, pertanto, comprare i voti di fiducia dei deputati, distribuendo favori locali. E i deputati al Reichstag, alla loro volta, non sono in grado di crearsi intorno una clientela facinorosa, distribuendo favori governativi, cioè impieghi, lavori pubblici, scioglimenti di consigli comunali, scuole, ecc. ecc. Un ministro imperiale e un deputato al Reichstag non possono neanche far nominare o trasferire o minacciare a loro capriccio un impiegato imperiale, perché la legge sullo stato giuridico degli z'mpiegati imperiali, che ha nientemeno il valore di legge costituzionale, mentre rende tutti i pubblici funzionari personalmente responsabili della legalità dei loro atti, li sottomette per tutti i procèdimenti disciplinari alla esclusiva giurisdizione di una Camera di disciplina in primo appello e di una Corte di disciplina in secondo appello, del tutto indipendenti dal Governo e nominate dal Consiglio federale e dal Tribunale supremo dell'Impero. Cosf, in Inghilterra, esiste una differenziazione netta fra gli organi della politica generale (ministeri, parlamento), e gli organi della pòlitica locale (comuni e contee), e i primi non hanno che una influenza assai limitata e ben precisata sui secondi. È ignota, per esempio, in quel felice paese la esosa figura italo-francese del prefetto. In Italia, invece, come in Francia - ed ecco perché la Francia soffre delle stesse malatti_e dell'Italia - il Governo centrale fa tutto direttamente; e anche se lascia qualcosa da fare agli enti elettivi locali, li tiene soggetti a un rigidissimo sistema di sorveglianze preventive, in forza del quale gli enti locali sono ridotti a non essere altro che allegazioni passive delle auto339 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==