Pe1· il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente Collegio uninominale e suffragio universale Sf, degli elettori, dice il Corriere della Sera: degli elettori, che hanno "deficiente educazione politica e scarsa sensibilità di fronte a quelli che dovrebbero essere i problemi fondamentali della vita pubblica, " e che per giunta nel collegio uninominale son condotti troppo spesso a non vedere nulla al di là del proprio campanile e a sacrificare all'interesse locale la politica generale. · E certo il collegio uninominale accentua assai questo malanno della subordinazione degl'interessi generali alle comodità locali e personali. Se l'elettore avesse da votare almeno due candidati, è assai probabile che un voto lo darebbe al rappresentante delle sue idee politiche generali, e l'altro allo sbrigafaccende, della cui influenza potesse meglio fidarsi. E sarebbe un progresso di fronte al collegio uninominale, in cui l'elettore dispone di un voto solo e lo utilizza meglio che può. Le elezioni aprirebbero cosf meno difficilmente la via ad un certo numero di uomini sottratti alla schiavitu degl'interessi locali e personali. Ma con questo la corruzione amministrativa e politica non cesserebbe affatto: la massa dei deputati dovrebbe continuare sempre a curare gli affari degli elettori. Fra il 1882 e il 1891, quando avemmo in Italia lo scrutinio di lista, la politica parlamentare fu forse esente dalle perturbazioni e dagl'inquinamenti degl'interessi locali e personali? · Lo scrutinio di lista del 1882-1891, si dirà, era a base di diritto elettorale ristretto: oggi abbiamo il suffragio quasi universale. E certo, il suffragio allargato migliorerà indubbiamente le nostre abitudini politiche. Finché in mezza Italia mille voti bastavano a fabbricare un deputato, e quei mille voti erano dati in grande maggioranza da appaltatori, affaristi, impiegati governativi, provinciali e comunali, legati tutti al Governo da favori ottenuti, da favori sperati, da paure, da minacce, e il paese vero, il paese dei lavoratori, era escluso da ogni influenza nelle elezioni e nella vita pubblica, il deputato per tenersi a galla non doveva fare altro che distribuire i favori ai suoi mille clienti gerarchicamente organizzati: un po' di sussidi antifilosserici, una diecina di croci di cavaliere per merito industriale e l'elezione era fatta. Il suffragio quasi universale, ponendo i candidati di fronte a grandi masse di lavoratori, che non si possono conquistare tutti uno per uno a furia di favori personali, costringerà i candidati e i deputati a dare un minor peso agl'interessi individuali e ad occuparsi con maggior cura degl'interessi collettivi. Ma badiamo a non illuderci troppo. Il deputato del suffragio universale curerà sènza dubbio la ferrovia piu che la croce di cavaliere, la concessione di un appalto a una cooperativa di mille soci piu che la concessione di un botteghino di sale e tabacchi a un elettore singolo che potrà portargli BibliotecaGinoBianco l
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