Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente nali possano aprir bocca senza dimostrare la piu assoluta ignoranza; e le masse di tutti i partiti sono, com'è naturale, ignoranti né piu né meno dei loro condottieri. Ora, il primo lavoro da compiere è dissipare qu_est'igno- . . . . ranza nei capi e nei gregari. . È un lavoro lungo e non facile. E si capisce che alla nostra opera guardino con pietà e con ironia i COSI detti " pratici ": quelli, cioè, che desiderano veder subito i frutti di ogni iniziativa, e fanno consistere la "praticità" nell'aderire, secondo le circostanze, a quei soli gruppi politici, che possono dare il " successo " immediato, e non tarderanno a saltare nel campo nostro e a mietere dove noi avremo seminato, non appena il lavoro paziente e penoso di' noi altri "teorici " sarà riescito a scompaginare le vecchie loro organizzazioni " pratiche. " E il primo stadio del nostro lavoro, finché non saremo riesciti a conquistare un numero sufficientemente largo e compatto di adesioni, non può essere che di parole: già di parole. Words are deeds: le parole sono fatti - dicono gl'inglesi. E la prima fase di ogni azione dev'essere per necessità costituita dalla propaganda sistematica di quell'azione. I giornali Ogni aderente alla Lega antiprotezionista può fare propaganda facile ed efficace. Basta che ciascuno entri nella redazione del giornaletto settimanale del proprio paese, o dell'organo periodico della propria organizzazione professionale, e vi pubblichi almeno un articolo al mese di propaganda antiprotezionista. Il materiale non manca. Basta sfogliare la collezione dell'Unità per avere sotto mano una miniera abbondante di dati e di critiche e di proposte concrete, che possono essere facilmente utilizzate in articoletti di propaganda popolare, cioè adattate agli interessi e alle mentalità di quello speciale pubblico che legge il giornale. Bisogna stare, sopratutto, attenti ai sofismi protezionisti, che escono continuamente sui giornali quotidiani e sui giornaletti settimanali dei gruppi legati agl'interessi protezionisti o ignoranti degli elementi esatti del problema e prenderne occasione per articoli di discussione e di rettifica. Chi non si senta la forza di far da sé gli articoli, può mettersi in relazione col Gruppo di propaganda di Roma (segretario Niccolò Fancello, via Po, n. 178), e pubblicare puntualmente gli articoli inviati periodica:nente da Roma, oppure comunicare agli amici di Roma le difese protezioniste dei giornali locali per averne articoli di confutazione. E anche chi vuole fare la campagna nei giornali locali o professionali con tutta farina del suo sacco, farà bene a inviare sempre al Gruppo di Roma gli articoli antiprotezionisti, BibliotecaGinoBianco
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