Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente La propaganda di Cobden 1 poté guadagnare l'opinione pubblica in• glese, perché gli interessi dei çapitalisti e degli operai della grande industria convergevano nella lotta contro il protezionismo dei landlords per ottenere un allargamento del mercato ed un abbassamento del costo della vita. Nell'Italia d'oggi si ripresentano - è vero - le stesse condizioni per ciò che si riferisce al rincaro di tutti i generi di prima necessità, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto proporzioni allarmanti· ed ha distrutto per molte classi sociali tutto il beneficio delle migliorate condizioni economiche del paese. Ma la situazione nostra è profondamente diversa da quella del· l'Inghilterra dei tempi di Cobden per ciò che riguarda la distribuzione dei favori e dei benefici fra agricoltura e industria. Nel paese nostro, per il pregiudizio che vede nella sola attività industriale, e in particolare nell'attività di quelle sole industrie che già fioriscono nel Nord e nel Centro d'Europa, il mezzo di aumentare la ricchezza del paese, si son create, con una sperperatrice politica di favori e di privilegi, una quantità d'industrie parassitarie, cui manca ogni ragione naturale di sviluppo, che vivono soltanto degli alti sovraprezzi che la protezione governativa permette loro di prelevare dalle tasche di tutti i contribuenti, e danneggiano l'agricoltura e tutte le industrie che traggon da essa la materia prima, sottraendo loro i capitali necessari, chiudendo alla loro esportazione i mercati stranieri e limitando col rincaro di tutti i prezzi il potere di acquisto del consuma• tore nazionale. Il protezionismo italiano, come del resto tutti i protezionismi del mondo, non ha creato nuove fonti di ricchezza, ma ha determinato un semplice spostamento di ricchezza in favore di pochi privilegiati, e ha prodotto una vera e propria perdita di ricchezza col distrarre i capitali da quelle produzioni .che la natura del nostro paese destinerebbe a fiorire mirabilmente, per attrarli ad imprese che possono favorire la speculazione e assicurare nei primi tempi dei profitti larghissimi, ma son destinati ad una vita anemica e continuamente minacciata di morte. La nostra campagna mira appunto a ristabilire l'equilibrio, senza scosse improvvise e troppo generali e violente, delle quali approfitterebbero i protezionisti per creare ostacoli formidabili al nostro movimento. Ma sia pure per gradi e a passi lenti bisogna che il Russo della ricchezza nazionale riprenda la sua vita naturale, e sia effettivamente una fonte di mag• gior potenza per tutto il paese e di benessere per i piu. E in questa cam• pagna noi speriamo di veder riunite le forze dei consumatori, degli agricoltori che non si sentono tacitati dall'offa del dazio sul grano, e di quegli industriali che non godono di alcuna protezione, e soffrono della prete• zione eccessiva concessa ad altre industrie da cui le proprie attività dipendono. 1 Cobden Riccardo (1804-1865) industriale, politico ed economista britannico noto per le sue campagne libero-scambiste. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco
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