Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per ta campagna elettorale nel Mezzogiorno d'Italia inventate; in quali casi la mancanza di accuse è segno non di correttezza da parte del governo, ma di una prepotenza cosf smodata che anche la possibilità del lamento e della protesta sia stata annullata; come sceverare fra le affermazioni contradittorie dei partiti la esatta verità di certi inci• denti e di certi contrasti. La tattica del governo è nota. Abbandona a sé i collegi, in cui non c'è lotta pericolosa per i candidati governativi, e concentra le forze su quei soli punti, in cui bisogna far vincere ad ogni costo un servitore del ministro e sbarazzarsi di un avversario. Non sono mai piu di un paio di dozzine di collegi in tutto il Mezzogiorno. Intorno a questi collegi si cerca sopra tutto di organizzare la congiura del silenzio nei giornali in modo che i delegati e i malviventi possano lavorare in famiglia e le bricconate passino inosservate. Quando la congiura del silenzio è rotta, allora interviene il turbine delle notizie contradittorie, delle testimonianze false, delle smentite, delle controsmentite: in modo che i lettori di giornali restino disorientati, incerti, e conchiudano alla fine che "laggiu son tutti eguali" e che "non c'è da credere a nessuno." Creata cosf per altra via la indifferenza pubblica, resta facile alla giunta delle elezioni e alla maggioranza parlamentare mettere una pietra sulle contestazioni e convalidare l'ascaro governativo, se non altro per la impossibilità di sapere come le cose sieno davvero andate. In queste condizioni, il pericolo maggiore è che anche dove le popolazioni cercheranno di resistere, come debbono, alla ,violenza dei delegati delinquenti, siffatta resistenza venga o ignorata da chi non si trova sul campo della lotta, o falsificata dai giornali. Nel primo caso sarà come se resistenza non fosse avvenuta; nel secondo caso le vittime saranno scambiate coi colpevoli e chi si difenderà dalla prepotenza sarà condannato dall'opinione pubblica, mistificata, come aggressore. Cioè: la stessa battaglia disperata per il buon diritto non servirà che a dare una nuova prova tangibile della onnipotenza elettorale del governo, e a scoraggiare come vano ogni tentativo di resistenza in avvenire. Ma c'è un mezzo per contrastare, se non in tutti, nei piu gravi almeno dei casi, la tattica del silenzio o delle mistificazioni, di cui il governo ha bisogno per trionfare. Bisognerebbe che un certo numero di cittadini seri e rispettabili, estranei del tutto alle lotte locali, indipendentemente da ogni considerazione ~i partiti politici, si concentrasse, durante l'ultima settimana elettorale, nei collegi minacciati dalle peggiori violenze, non per partecipare alla lotta, ma per assistervi come testimoni, controllare l'opera degli agenti del governo e dei partiti, ed eventualmente denunciare sui giornali non venduti al governo o in opuscoli di propaganda o in comizi di protesta~ i fatti da essi personalmente accertati. Basterebbe una cinquantina di persone per orgamzzare questa sorveglianza per una mezza dozzina di elezioni. Non 321 22 __ . Jteca GinoBianco

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