La legge sulle farmacie ci sono ancora 5 milioni di nostri fratelli che non hanno nessun modo di procurarsele, neanche a volerle pagàre. La legge Santoliquido-Giolitti, naturalmente, si guarda dal tocca.re la faccenda della laurea. E provvede alla istituzione delle condotte farmaceutiche dei piccoli comuni, destinando a questo scopo i proventi di una z:iuova tassa di concessione, che varia, secondo la popolazione dei Comuni, da 8000 a 100 lire, dopo avere beninteso prelevato da questi proventi le 34 mila lire annue, necessarie a mantenere i nuovi ispettori e inservienti del Direttore generale della Sanità. Ora il provento annuo di questa tassa si aggira su per giu intorno al mezzo milione; e il provento immediato, alla prima applicazione, della legge, sarà di circa 14 milioni. È una somma enorme che l'on. Giolitti mette a disposizione dei candidati ministeriali, perché annunzino nella prossima campagna elettorale la istituzione della condotta farmaceutica nei piccoli comuni, grazie al sussidio ottenuto dal Governo. È un aumento dei fondi segreti, continuativo di mezzo milione annuo, e una volta tanto (in vista del primo esperimento del suffragio universale) di 14 milioni, dato ad amministrare senza controllo al ministero degli Interni. Nord e Sud E a cost.Itmre questa nuova dotazione elettorale dell'on. Giolitti contribuisce, com'è naturale, l'Italia povera del Mezzogiorno in proporzioni assai superiori all'Italia ricca o ineno povera del Nord. La tassa di apertura ed esercizio, infatti, è ragguagliata al numero degli abitanti di ciascun comune: cioè si va da un massimo di 8000 lire nei Cqmuni superiori a un minimo di 100 nei Comuni con meno di 5000 abitanti, i quali del resto essendo in grande maggioranza privi di farmacia non pagheranno nessuna tassa. E si è presa come base la popolazione, perché si è partiti dal criterio che l'agglomerazione urbana è indice di ricchezza degli abitanti. Ora questo criterio, su cui si fondano molte leggi, è in Italia sbagliato, ed è causa di enormi ingiustizie a danno del Mezzogiorno. 2 Mentre, infatti, nel Nord e nel Centro d'Italia la popolazione rurale è frazionata in molti piccoli comuni, nel Napoletano e nella Sicilia, invece, essa si agglomera in poche ipertrofiche borgate. Il Piemonte, per esempio, con tre milioni e mezzo di abitanti, ha 1450 comuni; la Sicilia con cirça 4 1 Vedi per le ingiustizie, che ne derivano nella legislazione scolastica l'articolo dél Donati nell'opuscolo pubblicato dalla libreria della " Voce " sulla Questione Meridionale. BiblioteèaGino Bjanco -' . . ' ... . . . i, . . . ... r • .> ' ,'.,. I • I • ' I . ' I •
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