Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La legge sulle f armacte Il protezionismo farmaceutico ,, Nelle medie e grandi città, e specialmente nelle grandi, il numero delle farmacie non è inferiore al bisogno: fra il 1887 e il 1907 le farmacie delle 12 maggiori città sono cresciute da 724 a 1317. Quest'aumento di farmacie, superiore all'aumento della popolazione; è, · per le città in cui avviene,. un bene. Piu sono su una piazza i venditori di una merce, e a migliori condizioni i consumatori potranno acquistare questa merce. Ma di questo parere non sono i manipolatori di ricette. I venditori di candele, al tempo del buon Bastiat, fecero una petizione al Parlamento francese perché spegnesse il sole. I venditori di olio di ricino non possono fare una petizione al Parlamento perc~é obblighi tutti i cittadini a prendere una indigestione al giorno; ma possono bene domandare che l'olio di ricino sia venduto dal minor numero possibile di farmacisti, in modo che i sofferenti di mal di pancia sieno costretti ad evacuare a solo ed esclusivo beneficio dei pochi farmacisti privilegiati. Per ottenere l'intento di ridurre piu che fosse possibile il numero dei concorrenti, le Associazioni farmaceutiche hanno ottenuto a poco a poco nel ventennio passato una serie di provvedimenti scolastici, diretti a rendere sempre piu alto il livello di coltura necessario agli speditori di ricette. Oramai .non si può essere piu farmacisti se non dopo quattro anni d'università con tanto di diploma di laurea. La giustificazione è stata la solita: la dignità della classe, la necessità di elevare il livello della cultura professionale, la delicatezza della funzione, ecc. ecc. - Tutte ciarlatanerie. Altro è il chimico, cioè il preparatore delle medicine, che deve avere certo una coltura scientifica superiore; altro è il farmacista, cioè il venditore al minuto delle medicine stesse e il manipolatore delle ricette prescritte dal medico. Il piu delle volte l'opera " altamente delicata " del farmacista non consiste che nel prendere dallo scaffale una bottiglia di olio di fegato di merluzzo o un clistere di gomma elastica, e consegnarlo al richiedente per il decuplo del costo originario. Anche quando deve eseguire una ricetta non resa inutile dal rapido diffondersi delle specialità, il farmacista non è che un venditore al minuto di merci, che possono essere pericolose, e che perciò vanno maneggiate con una certa cura, e conoscenza di causa. Per questi motivi è necessaria al farmacista una certa preparazione professionale. Ma una sezione d'istituto tecnico sarebbe piu che sufficiente allo scopo, mentre la preparazione professionale dei chimici veri e propri dovrebb'essere sempre fatta nelle università. Questa, però, non è stata negli. anni passati l'idea dei farmacisti già arrivati, ed arrivati il piu delle volte senza nessun serio studio di nessun genere. Costoro per limitare la concorrenza dei nuovi venuti, si sono messi .BibliotecaGino Bianco

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