Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La Sinistra rediviva l'on. Sacchi sui radicali legalitari. Molte delle considerazioni esposte dal Cer lajanni avevamo intenzione di fare anche noi a proposito delle teorie lega~ litarie dell'on. Sacchi; ma poiché siamo stati preceduti dal Colajanni, la cui parola deve certo ai radicali riuscire meno sospetta della nostra, noi rinunziamo con piacere al vanto dell'originalità e ci contentiamo di riprodurre qui la piu importante considerazione del Colajanni, suffragandola con qualche nostra modesta considerazione. L'on. Sacchi, dopo aver constatato che l'Estrema Sinistra conta nel suo seno uomini di alto valore politico e intellettuale - e morale, aggiunge a ragione il Colajanni, - osservava che essa pesa meno degli altri settori nello svolgimento della vita parlamentare, e affermava la causa del fenomeno essere la sua opposizione sistematica, che la condanna a consumarsi in sé stessa. Il Colajanni non pena troppo a distruggere questa osservazione, il cui minore difetto è la piu deplorevole superficialità. Non è vero che l'Estrema si sia condannata a consumarsi m sé stessa, perché non la sistematica opposizione può rimproverarsele ma la soverchia benevola aspettativa. L'Estrema dalle colpe e dagli errori dei ministeri che si sono maledettamente rassomigliati è stata sempre costretta a passare all'opposizione, per necessità e non per elezione. Qual è la sua responsabilità in ciò? Vuoi addossarle la colpa e gli errori degli altri? Doveva continuare il suo appoggio a Depretis e a Nicotera, a Crispi e a Rudin1, a Giolitti e a Pelloux, 5 quando essi violavano ogni legge scritta, ogni principio morale, ogni interesse economico della Nazione? Non ricordi i legalitari dell'epoca giolittiana? ebbero tanto la buona volontà di essere tenuti in conto, che non abbandonarono il ministero nemmeno nella losca faccenda della Banca Romana! 6 Ed in altre non remote occasioni mostrarono tutta la buona volontà di esercitare una influenza nella risoluzione della crisi: ma ci fu sempre chi gridò: vade retro Satana! È proprio cosi come l'amico Colajanni dice. Dal 1876 ad oggi il lavoro dell'Estrema Sinistra è stato il lavoro di Sisifo: combattere un ministero, perché immorale, violatore delle leggi, trascuratore degl'interessi del paese; caduto il ministero, appoggiare con la parola e col voto il ministero seguente, accontentandosi di promesse e di buone parole; il ministero nuovo fa all'amore coll'Estrema finché non si è procurata la base necessaria nei settori reazionari della Camera; ottenuta questa base, dà un calcio all'Estrema che si avvede che questo ministero si rassomiglia "maledettamente " a quello di prima - e la ragione c'è, perché la fonte da cui tutti i ministeri pullulano è sempre la stessa e non è il Parlamento -; l'Estrema quindi passa dalla maggioranza all'opposizione e ricomincia il lavoro di Sisifo. 6 Depretis, Nicotera, Crispi, Di Rudini, Giolitti e Peltoux furono successivamente a capo del governo dal 1881 al 1898; Nicotera fu ministro dell'Interno dal 1876 al 1877. [N.d.C.] 6 Nel 1893 gravi irregolarità riscontrate nella " Banca Romana di Sconto" - in seguito a regolare inchiesta parlamentare - avevano coinvolto eminenti uomini politici (tra cui Crispi e Giolitti) contribuendo alla caduta del primo ministero Giolitti. Si vedano, al riguardo, i due primi scritti dell'ultima sezione del prcsc-nte volnmc. [N.d.C.J IO BibliotecaGinoBianco

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