Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Alla ricerca di t-ma formula di condotta politica vuol rispondere? Quali forze possiamo noi sperare di muovere a sostegno dell'opera nostra? Non si tratta di annunziare all'umanità nessuna nuova rivelazione .filosofica universale con annessa e connessa critica della conoscenza, metafisica, filosofia della storia, etica, estetica e via dicendo. Si tratta semplicemente di fare un modesto e sincero esame di coscienza, e presentarci ai nostri lettori quali realmente siamo nella parte piu intima della nostra coscienza, affinché essi non prendano abbagli sul nostro conto, e non sperino e non pretendano da noi quel che noi non possiamo e non intendiamo dare. Questo esame, dopo un anno di lavoro "concreto," oggi lo possiamo fare assai piu utilmente che un anno fa: non solo perché attraverso quel lavoro abbiamo sentito sempre piu il bisogno di "definirci" a noi stessi e agli altri, ma anche perché il materiale di critiche e di proposte positive, raccolte grazie a quel lavoro, è la realizzazione e perciò la migliore documentazione dei nostri criteri di condotta. Io non so, caro Savelli, se ti sembra che il terreno della ricerca e della discussione io l'abbia ben definito. Se non hai nulla in contrario, mi sforzerò di investire il problema nel prossimo numero. Siamo nazi·onalistt.? Secondo te, dunque, mio caro Savelli, noi dell'Unità, collaboratori permanenti e amici, siamo nazionalisti, dal momento che il nostro punto di vista è quello dell' "interesse generale," dell'interesse "sia pure concreto della nazione nella sua unità morale e materiale. " Il guaio è che tu non parli senz'altro di "nazionalismo"; ma scrivi "nostro nazionalismo." E con codesto piccolo aggettivo "nostro," togli al sostantivo "nazionalismo" ogni barlume di significato preciso. Ed è appunto contro questo tuo... attentato diretto ad appiccicarci sulla faccia un sostantivo, il quale insieme a quell'aggettivo possessi·vo non significa assolutamente nulla, che tutti noi dell'Unità dobbiamo anzitutto protestare. Desideravi "un'idea riassuntiva, semplice e chiara, che dia a tutti un pensiero e sia come una bandiera "; e ci proponi alla fine una parola che con quell'aggettivo è assolutamente vuota di ogni pensiero e non potrebbe funzionare che come bandiera di equivoci. Con lo stesso diritto, con cui ci appelli nazionalisti... a modo nostro, ci potresti battezzare cristiani... a modo nostro, radicali... a modo nostro, magari giolittiani purché sempre a modo nostro. Io conosco due nazionalismi: uno è il nazionalismo senza aggettivi possessivi, cioè autentico: l'imperialismo conquistatore, militarista, antidemocratico dei nazionalisti conseguenziari. Con costoro noi non abbiamo asso1utamente nulla da fare; né credo che tu ti senta legato ad essi da alcuna BibliotecaGinoBianco

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