Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

l valori morali della guerra Caro Maranelli, 1 anche tu ammetti con soddisfazione che di fronte alle necessità dell'impresa, in cui si trova oggi impegnata l'Italia, tutti i soldati delle diverse regioni si sono trovati in Africa "accumunati e affratellati non solo dal pericolo, ma anche dal sentimento del dovere e dell'onore nazionale." Anche tu ti compiaci che "qui in patria lo stesso sentimento dell'onore nazionale ha mantenuti tutti disciplinati, se non concordi negli animi." Anche tu assisti con simpatia a questo "magnifico slancio di solidarietà nella guerra." È questo un resultato benefico dell'impresa libica, di cui noi, che pur all'impresa siamo stati risolutamente avversi, abbiamo il diritto e il dovere di rallegrarci senza restrizioni. E di questo, e non di altro, mi pare si rallegrino con noi, salvo forse qualche sfumatura di pensiero e di espressione che noi non condividiamo, il Fortunato, il Colajanni, il Di Staso.2 Certamente è questo il solo resultato utile dell'impresa, destinata a riescire, sotto molti altri aspetti, dannosa al nostro paese: e chi fa sperare vantaggi d'altro genere, s'inganna o vuole ingannare. Certamente questo resultato non può valere, da sé solo, a farci assolvere coloro che hanno spinto l'Italia in quest'avventura a base di bugie svergognate: perché nulla sarebbe piu stoltamente delittuoso che provocare una guerra - e con quei metodi! - al solo scopo di mettere a prova la solidarietà e la disciplina del proprio paese: coloro stessi, da cui questa guerra è stata voluta, l'hanno giustificata con altri espedienti, cioè col miraggio delle grandi ricchezze da conquistare senza colpo ferire, con la necessità urgente di impedir il famoso soffocamento, con ragioni di alta politica tanto piu impressionanti quanto piu imperscrutabili, ecc. ecc. Certamente è assai piu difficile dare opera con un lavoro continuo, tenace, sistematico, poco rumoroso, a tutto quel lavoro di seria organizzazione interna - senza cui non avremo mai una salda compagine nazionale, economicamente, intellettualmente e moralmente perequata in tutte le sue parti, - che non sia stato per molti nostri concittadini il lasciarsi trascinare alla guerra dalle menzogne dei giornali, salvo a fare seriamente il proprio dovere di .fronte alla realtà, anche dopo che le men1 Maranelli Carlo ( 1876-1939), geografo, meridionalista, insegnò a Bari ed a Napoli; piu volte collaboratore di Salvemini, in particolare per il volume La questione adriatica (Roma, 1918), che verrà ristampato nella sezione delle Opere dedicata alla politica estera. Col titolo I valori morali della guerra, " L'Unità " pubblicò una lettera in cui egli respingeva la tesi che la guerra avesse portato un contributo alla unificazione morale degli italiani e alla democrazia nel paese; riportiamo qui la risposta di Salvemini. [N.d.C.] 2 I pareri di costoro sull'argomento erano stati citati dal Maranelli. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco

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