Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigentt suo decoro e del suo buon nome di tecnico, non si lasciò sopraffare dalle intimazioni e minacce, e non volle presentare le proprie dimissioni. Allora, con deliberazione del 6 marzo 1911 della Deputazione Provinciale, venne licenziato senz'altro. Tutto questo, da parte del Consiglio provinciale, si capisce: nell'interesse dei proprietari della provincia, si doveva cercar di buttar per aria la vecchia Giunta catastale e di metter su una Giunta nuova, che ribassasse le proposte di tariffe. Toccava al Governo, in rappresentanza degl'interessi superiori di tutta la nazione, mandare a vuoto il tentativo della provincia, e mantenere in carica i suoi rappresentanti. Invece, i due membri governativi, ingegner Puschi e geometra Corazza, sentendosi fatti segno all'odio del pubblico, e comprendendo di non poter fare conto sull'appoggio del ministero, chiesero di essere esonerati dalle funzioni: e subito il ministero li esaudL Rimaneva solo superstite della Giunta tecnica l'ing. Bertelli. Sul quale tutte le lusinghe, tutte le pressioni furono tentate dal prefetto della provincia, perché si dimettesse. E il ministero delle Finanze aggiungeva i suoi maltrattamenti sul vecchio e onesto funzionario per stancarlo e costringerlo ad abbandonare il campo. Ma il Bertelli, fibra adamantina che si spezza e non si piega, teneva duro. " A giudicare del mio operato di tecnico - egli diceva - vi sono i corpi tecnicamente e gerarchicamente competenti; la legge vuole che la Giunta debba rifiutarsi a qualunque pressione di ministro, di deputati, di Consigli provinciali e comunali e della stessa Commissione censuaria centrale, tendente a spingerla a modificare le sue proposte, quando essa intenda di tenerle inalterate; la legge ed il regolamento indicano quale sia la procedura normale per portare, se è il caso, variazioni alle proposte della Giunta tecnica: si pubblichino le tariffe: se alcuno ha da presentare reclami contro di esse lo faccia a suo tempo innanzi alla Commissione centrale, che giudicherà; il mio dovere è di rimanere fino alla fine dei lavori al mio posto, per difendere le proposte della Giunta innanzi alla Commissione centrale." E non si dimetteva. Allora, con decreto ministeriale 23 maggio 19u, il ministro delle Finanze dichiarò sciolta la Giunta tecnica provinciale di Porto Maurizio, motivando tale provvedimento, oltre che col fatto delle avvenute dimissioni e dei licenziamenti dei rappresentanti del Consiglio provinciale e dei delegati governativi, colla seguente gravissima dichiarazione, che "il presidente della Giunta cav. Giuseppe Bertelli non può piu essere mantenuto nel suo ufficio a motivo della grave e permanente tensione dei suoi rapporti colle autorità provinciali," e che la Giunta tecnica di Porto Maurizio non trovandosi assolutamente in grado di esercitare le sue funzioni, che le sono demandate dalla legge e dal regolamento, deve perciò essere integralmente rinnovata. Cosi, BibliotecaGinoBianco

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