Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

1 problemi improrogabili o' di intransigenza. E a congresso chiuso, i riformisti di destra aderiranno al blocco anticlericale, contentanq.osi di aggiungere al programma anticlericale qualche Banca del lavoro o un po' di J?,Uoviappalti alle cooperative; e i riformisti di sinistra non diranno di no né all'anticlericalismo, né alla Banca del lavoro, né ai nuovi appetiti cooperativi, e solo faranno per conto proprio contro la ex guerra un po' di baccano piu o meno internazionalista e rivoluzionario. Già l'on. Treves, direttore dell'Avanti!, ha accennato a quella, che dovrà essere l'opera del riformismo di sinistra nelle prossime elezioni: È per l'intransigenza, per l'autorità della propaganda socialista intesa ad orientare fortemente le nuove masse che entrano nella sfera politica, verso il socialismo, verso la coscienza delle questioni di classe, e per preparare, per un piu lontano avvenire, delle forze coscienti che siano poi piu abilmente atte a manovrare e utilizzare la propria forza politica nelle venture competizioni politiche e sociali. (Resoconto dell'ultima riunione della direzione del P. S., dato dall'Avanti!) Austerità molto comoda, in verità. Restando nelle nuvole della/" propaganda intesa ad orientare le forze coscienti per le venture competizioni" - la "fabbrica delle coscienze" di ferriana memoria rivive, ironia del destino, sulle labbra dei piu fieri antiferriani! - ci si risparmia il disturbo di prender posizione nelle competizioni presenti; si rende un magnifico servizio agl'interessi conservatori, evitando di combatterli seriamente con una azione immediatamente concreta; non si fa nulla per contrastare efficacemente sul terreno dei fatti e dell'azione politica giornaliera il ministerialismo e il democraticismo dei riformisti di destra, che del resto qualche non disprezzabile beneficio elettorale possono sempre arrecarlo anche ai nemiciamici di sinistra: e nello stesso tempo si sventola per aria la intransigenza idealistica del "proletariato," e ci si dà l'aria di essere veri e propri rivoluzionari. Quel che sarebbe necessario Mentre nessun partito si cura di conquistare' onestamente, ma tutti badano solo a turlupinare demagogicamente la nuova massa elettorale, bisognerebbe che si preparasse in Italia un gruppo di uomini, profondamente e sinceramente democratici, ma liberi da ogni vincolo di sette o da ogni coin- • teressenza partigiana, i quali durante la futura campagna elettorale si mettessero ai fianchi di tutti i candidati, li perseguitassero in tutti i comizi con dotnande precise intorno ai problemi nazionali urgenti, li costringessero a dichiarare francamente agli elettori la loro posizione personale di fronte a quei problemi. In· ogni riunione elettorale, dopo che il candidato avesst finito di sbrai277 BibliotecaGinoBianco

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