Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente trici; darebbero la prova provata che la democrazia italiana non è che una accozzaglia di politicanti senza idee, o di conservatori, che han messa la maschera democratica per opportunismo o per fare meglio i loro affari e ingannare piu agevolmente il corpo elettorale. Un altro problema, che la futura Camera dovrà per forza risolvere, è quello di determinare i criteri fondamentali dell'organizzazione doganale, amministrativa, economica della Libia. Il sistema doganale della Libia deve essere un prolungamento del sistema della madre patria, o costituire una organizzazione autonoma? In questo secondo caso, dev'essere a tendenza liberista o a tendenza protezionista? e si concederanno alla colonia privilegi speciali per la importazione dei suoi prodotti nella madrepatria? oppure i privilegi saranno concessi alla madrepatria per la importazione nella colonia? oppure la colonia dovrà essere considerata e trattata dalla madrepatria alla stessa: stregua di un qualunque altro territorio estero? E come si dovrà provvedere all'occupazione militare del paese? mediante truppe di leva, o mediante reclutamento di volontari? E come si dovrà provvedere alla cosf detta " messa in valore " del paese? deve lo Stato italiano lasciare libertà e responsabilità illimitata alle iniziative private, restringendo la sua attività al puro e semplice mantenimento dell'ordine pubblico; oppure deve intervenire direttamente e a proprie spese nella organizzazione economica delle terre conquistate? Sono problemi poderosi, che presto occorrerà risolvere, e che non si devono abbandonare alla mercé dei burocratici e degli affaristi che pullulano oramai a frotte intorno alla colonia; problemi, la cui buona o cattiva soluzione reagirà vivamente sull'avvenire economico della madrepatria. Volerli ignorare, escluderli dalla piattaforma delle prossime elezioni, tenere all'oscuro il paese intorno alla gravità di essi, proprio nel momento in cui il paese deve scegliçre la Camera, che quei problemi deve risolvere, significa essere complici consapevoli del peggiore parassitismo e affarismo coloniale. E un altro problema non potrà esimersi dal risolvere, bene o male, la futura Camera: il problema tributario. Le sole spese della conquista e della prima, sia pure rudimentale, organizzazione amministrativa della nuova colonia, raggiungeranno certamente il miliardo: cioè aggraveranno il bilancio di un peso, per interessi, di circa 40 milioni annui. E la occupazione militare e l'amministrazione del paese, anche riducendovi le funzioni dello Stato allo strettissimo indispensabile, non richiederanno meno di una trentina di milioni annui. Se le entrate dello Stato continueranno a crescere di anno in anno nella medesima progressione dell'ultimo decennio, basterà la progressione di uno o due anni a coprir le spese libiche. Ma se la progressione si fermerà, è certo che occorrerà ricercare nuove fonti di entrate, solo per far fronte a queste spese. E anche nella ipotesi che per la Libia non occorra escogitare nuovi aggravi fiscali, è certo che i progressivi bisogni di tutti i pubblici servizi, la necessità assoluta di dare un migliore assetto alle rovinatissime finanze locali, la eventuale abolizione di alcuni dazi doganali, BibliotecaGinoBianco

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