Sapienti ed analfabeti nel nuovo sistema elettorale La concorrenza di tutti gl'interessi Un regime di suffragio ristretto assicura la prevalenza normale a quei soli partiti, la cui azione risponde alla psicologia e ai bisogni di quella sola parte della popolazione, che ha il monopolio del voto, anche se le manchino i motivi di prevalenza naturale. II suffragio universale, invece, apre il campo alla concorrenza di tutti gli interessi e di tutti i partiti. Escludendo dal di-• ritto elettorale una parte della popolazione, cioè negando a questa parte il "diritto di manifestare il proprio stato d'animo," si dispensano i partiti politiçi dall'occuparsi in via normale dei bisogni degli esèlusi. Gli uomini e le classi dominanti - ripeteva nel 1884 l'on. Sonnino cori lo Stuart Mili, e tutta la storia italiana di questi ultimi cinquant'anni sta a documentare la verità della teoria - mentre sono costretti a tenere in conto gl'interessi e i desideri di· chi ha il suffragio, hanno la scelta di farlo o no per chi ne è escluso; e comunque sieno ben disposti, sono in generale troppo intieramente occupati da cose a cui debbono attendere, per essere in grado qi accordare fra i propri pensieri un posto a quelle che possono con impunità trascurare. Se veramente le forze eccitatrici del movimento sociale e politico fossero non gl'interessi e i bisogni delle classi, ma le idee e il tecnicismo dei sapienti, allora altro che l'alfabetismo dovrebbe occorrere all'acquisto del diritto di voto! Sarebbe carità di patria escludere dal diritto elettorale non solo gli analfabeti, ma chiunque non conoscesse a fondo l'economia politica, la storia, la sociologia, la psicologia, tutte quelle discipline che dovrebbero essere la base di una solida coltura politica. E bisognerebbe togliere il diritto elettorale a quasi tutti coloro che oggi lo posseggono, e concentrare ogni sovranità nelle mani di un re, a cui la infinita competenza si potesse supporre data da un Dio. Tutt'al piu, in via di transizio~e, occorrerebbe concentrare la sovranità in una piccola minoranza di esseri superiori, i quali giustificassero il loro monopolio politico con qualche indice piu o meno artificioso e ipotetico di alta coltura, ben diverso sempre da quello che è dato dal componimento e dal problemino della terza elem~ntare. E allora dove andrebbe il diritto elettorale di molti deputati e ministri e senatori de}la nostra cara patria? Elettorato e capacità politica Con questo, nessuno di noi si sentirebbe certo il coraggio di affermare che un cittadino, il quale è stato finora privo del diritto elettorale, e perciò è stato accantonato da tutti i partiti e non si è mai interessato di questioni politiche o amministrative perché nessuno è andato finora ad eccitare il suo interesse, nessuno può osare di affermare che questo cittadino, divenuto ad BibliotecaGinoBianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==