Per il rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente Elettori ed eletti Bisogna distinguere bene nettamente fra la preparazione tecnica necessaria all'eletto, e la capacità politica necessaria all'elettore. Chi si ·presenta candidato e chiede il voto, quello sf che deve esser fornito di una notevole dose di coltura, per essere capace di risolvere i problemi della pubblica amministrazione. E i partiti, che sono sforniti di uomini tecnici, come sono purtroppo molto spesso i partiti democratici, anche se hanno dietro a sé il numero, anche se riescono a conquistare i poteri pubblici, ben presto si avvedono di non potervisi mantenere, perché non sanno da che parte rifarsi, commettono errori su errori, e alla fine sono scacciati dagli uffici, che hanno potuto conquistare, ma non sono capaci di conservare. L'elettore, invece, non ha l'ufficio di risolvere i problemi, ma quello piu modesto di farli sentire ai pubblici poteri e di esigerne la soluzione. I problemi sociali e politici non nascono dalla coltura e dalla competenza tecnica degli individui, bensf dai bisogni, sempre rinnovantisi, delle classi sociali; e la soluzione è imposta dalla pressione delle classi interessate, ed è sotto questa pressione che i tecnici cercano la soluzione. C'è nel processo storico una divisione del lavoro: le masse - e s'intendono per masse non solo quelle dei "non istruiti" ma anche quelle degli "istruiti" - si muovpno sospinte non dalle idee, che per esse non esistono, ma dai bisogni materiali bruti o meglio dalla inquietudine che nasce dalla insoddisfazione di questi bisogni; e i partiti politici - minoranze organizzate, individui piu o meno ciarlatani, - si sforzano a soddisfarli con soluzioni tecniche determinate. Questo lavoro avviene quasi sempre confusamente, bestialmente, a zig zag; di tanto in tanto un uomo superiore vede piu chiaramente i nuclei fondamentali dei problemi, mette a servizio della soluzione migliore lo sforzo del suo pensiero e della sua volontà, e accelera il processo delle nuove formazioni; il piu delle volte è la concorrenza fra i partiti, che, attraverso sperperi enormi di tempo e di tentativi, fa prevalere le soluzioni meno lontane dai bisogni delle masse. In tutti i casi, finisce col prevalere quel partito, le cui idee e la cui azione meglio soddisfano i bisogni di quelle classi o di quei gruppi, che hanno maggior peso sociale. E molte volte avviene che, risoluto per opera di un partito un dato problema, questo partito è incapace di sentire i problemi nuovi, è scavalcato da nuovi partiti formatisi sotto la pressione dei nuovi bisogni, si dibatte invano per alcuni anni dinanzi ai nuovi venuti invocando il ricordo dei servigi resi nel passato,"alla fine si discioglie. BibliotecaGinoBianco
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