Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Sapienti ed analfabeti nel nuovo sistema elettorale il depositario di tutti i poteri, l'arca della scienza politica, una specie di idolo o di semidio, appellato " popolo sovrano. " Per chi, invece, cerca di camminare coi piedi per terra e senza occhiali dottrinari, l'elettore altro non è che un mediocre povero buon diavolo, il quale nell'atto che vota, "manifesta" se è contento o se è malcontento di coloro, che fino a quel momento sono stati deputati o consiglieri comunali: se è contento, li riconferma; se è malcontento, vota per altri. E con questa minaccia di' votare per altri, obbliga gli eletti a studiare i suoi bisogni e a cercare i mezzi per soddisfarli. Ora per esercitare bene questa rudimentalissima funzione di " esprimere il proprio malcontento o il proprio benestare," non occorre nessuna coltura speciale: basta avere un po' di comprendonio naturale educato dall'esperienza della vita. Un analfabeta non è un cretino. Non sa fare l'addizione o la moltiplicazione colla penna in mano, ma sa farla a mente benissimo: provatevi a dargli mezza lira meno di quanto gli spetta, e ve n'avvedrete se l'aritmetica non la sai L'analfabeta non sa tradurre le sue idee dal dialetto nella lingua letteraria e non sa mettere le parole sulla carta; ma sa ragionare a voce e difendere i suoi interessi. "Vi sono agricoltori analfabeti napoletani," ha lasciato scritto Stefano Jacini, lombardo e conservatore di quei buoni, "che potrebbero insegnare a molti professori di agronomia. " E Gaetano Mosca,4 avversario tenacissimo della estensione del suffragio, deve riconoscere onestamente anch'egli che "nel Mezzogiorno moltissimi sono gli analfabeti di mente non ottusa, e che possiedono anzi svegliatezza sufficiente per comprendere, alla pari di coloro che sanno leggere e scrivere, il profitto che un individuo può ritrarre dall'esercizio del voto" (Corriere della Sera, 16 giugno 19II). Intendiamoci: qui non si tratta di fare l'apologia dell'analfabetismo. Si intende semplicemente affermare che è temerario dividere una popolazione fra "istruiti" e "non istruiti," facendo coincidere questa distinzione con quella fra alfabeti ed analfabeti; che dal punto di vista della capacità politica non v'è nessuna differenza seria fra la grande maggioranza dègli analfabeti e la grande maggioranza dei cosf detti "istruiti"; che l'esercizio del diritto elettorale non è, né potrà mai essere, quella espressione di una profonda scienza politica, che sognano i dottrinari, ma è una manifestazione sommaria assai semplice e assai modesta d'uno stato d'animo di tranquillità o di inquietudine, che qualunque uomo di media intelligenza è in grado di fare; e perciò l'estensione del diritto di voto agli analfabeti non presenta nessun danno, che possa neutralizzarne gli innegabili vantaggi. 4 Mosca Gaetano (1858-1941), il celebre studioso di scienze politiche; fu deputato di Caccamo per le legislature XXIU-XXIV e senatore dal 1919; sedette fra i conservatori. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco

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