Sapienti ed analfabeti nel nuovo sistema elettorale Siffatto raddoppiamento e piu che raddoppiamento irnmediato del numero degli elettori produrrà un miglioramento o un peggioramento dei nostri costumi politici? determinerà nelle rappresentanze elettive del paese una piu chiara e piu efficace consapevolezza degl'interessi generali, oppure un piu ingordo e meno disciplinabile scatenamento di appetiti privati o corporativi o locali? quest'esercito di elettori nuovi porterà nella vita pubblica un i'nsieme di capacità intellettuali e morali superiori, eguali, o almeno non inferiori a quelle del corpo elettorale attuale? nella massa elettorale, cosi'.ingrossata, quali gruppi politici troveranno le condizioni favorevoli a prevalere: quelli da cui c'è da aspettare un'azione utile al paese, o quelli la cui vittoria debba essere considerata come un danno nazionale? La questione è assai piu grave, e ben piu degna di essere esaminata, che non sia quell'altra, in cui si attardano con maggiore compiacenza i politicanti e i gazzettieri di tutti i partiti, allorché astrologano quale partito sarà rafforzato dal nuovo sistema elettorale: se il clericale, o il liberale, o il socialista. Dato che un confronto spregiudicato fra la massa elettorale attuale e la massa futura ci portasse alla conclusione che l'allargamento del suffragio deprimerà il livello intellettuale e morale del corpo elettorale, oppure renderà piu difficile l'azione politica degli uomini disinteressati e preoccupati degl'interessi collettivi, è evidente che noi avremmo il dovere di rifiutare siffatta riforma, anche se da essa potessimo prevedere un vantaggio sicuro per il nostro partito. E viceversa, una riforma, che bonificasse i nostri costumi politici, andrebbe accolta con incondizionato favore, qualunque partito dovesse uscirne sfracellato. Tanto peggio per chi è oramai disceso cosi'. basso da dovere fare dipendere le sue vittorie dalla immutabilità di un corpo elettorale bestiale, e da dover temere in un miglioramento dei costumi politici la propria disfatta. Messa la questione su queste basi, non è il caso di attardarsi intorno alle ragioni per cui da una riforma elettorale, conquistata piu lentamente, attraverso un piu tenace sforzo e una piu accurata preparazione di propaganda e di agitazione extraparlamentare, avremmo potuto aspettarci resultati assai piu benefici, che da questa improvvisazione parlamentare inaudita e sconcertante. Oramai quel che è fatto è fatto. Prendiamo le cose come sono avvenute; ed esaminiamo se dal suffragio quasi universale, i~trodotto in Italia nella maniera in cui ci arriva, e non in quella che desideravamo e ci sforzavamo di realizzare, ci sia veramente motivo di temere, come temono molti, quasi quasi la ·fine del mondo. È una discussione, che possiamo fare con perfetta serenità, perché sotto un certo punto di vista è del tutto ... inutile. Buona o cattiva che sia, la riforma elettorale è oramai assicurata: la Camera in fondo non è chiamata ad altro che a prenderne atto servilmente, poco importa se di buona o di mala voglia. L'esame, dunque,· degli eventuali resultati del nuovo s1255 BibliotecaGinoBianco
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