Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per i! rinnovamento del paese e per una nuova classe dirigente E mentre i partiti e i gruppi piu o meno popolareggianti, tradendo la fiducia delle classi lavoratrici ingenue e disorientate, non occupati in altro che in contrattare via via il loro consenso passivo o magari attivo alla vecchia politica di parassitismo e di affarucci immediati, contro cui _avevano fino a ieri protestato, si dissolvono tutti nella piu inguaribile aridità morale, si diffonde rapidamente tra i giovani il movimento nazionalista. Il cui trionfo tutti dovremmo augurare sollecito, e contribuirvi attivamente, se in esso potessimo riconoscere una reazione seria contro la insincerità e meschinità della nostra vita pubblica; - se il nazionalismo diffondesse davvero un piu acuto ed attivo sentimento del dovere, che tutti abbiamo, di subordinare gl'interessi degli individui e dei gruppi a quelli della nazione; - se amor di patria e sentimento nazionale significassero per i nostri nazionalisti, sentire e studiare i grandi paurosi problemi della nostra vita interna ed espansione esterna, e volere una profonda riforma del nostro carattere e dei nostri istinti; - se potessimo sperare dal prevalere dell'ideale nazionalista, come correttivo alla pratica inevitabile della lotta di classe, un vero permanente miglioramento dello spirito nazionale, ottenuto con uno sforzo continuo di sacrifizio, di studio, di lavoro, diretto a raggiungere una sempre piu alta utilità generale. E tale realmente il nazionalismo è in alcuni pochi nazionalisti migliori; e tale non disperiamo che diventi, per il bene del paese, nei nostri giovani. Ma, quale esso ci si presenta oggi nei suoi organi di propaganda e nelle manifestazioni collettive e negli atteggiamenti dei suoi uomini piu rappresentativi, noi crediamo nostro dovere combatterlo senza riguardi: perché in esso altro non vediamo che la volontà arbitraria di negare i problemi della nostra vita interna e lo sforzo per farli dimenticare con diversivi di avventure diplomatiche e militari, a vantaggio di tutti quegl'interessi parassitari distrutti; - perché le iniziative di politica estera non sono per la grande maggioranza dei nazionalisti effetti necessari degli sviluppi spontanei delle interne forze nazionali - ai quali sviluppi dobbiamo tutti dar mano, - ma sforzi incoordinati e pericolosi per sfoggiare, fuori dei confini della nazione, attività che il paese - quando le ha - deve volgere a conquiste veramente utili; perché nel movimento nazionalista, quale oggi è, - noi non possiamo non riconoscere quelle stesse abitudini di leggerezza e di incoltura e quello stesso scarso senso della realtà, che hannp dato origine a tutti gli errori e a tutte le tristizie dei vecchi partiti. Gli uomini, che si raggruppano intorno al nuovo giornale, mentre cercheranno, nella misura delle loro forze, di esaminare, senza preoccupazione di clientela o di partito, quei problemi nazionali, che il popolarismo ha dimenticati e - peggio ancora - ha rifiutato di prendere in esame, si sforzeranno anche di fare argine ai pericoli che la propaganda nazionalista BibliotecaGinoBianco

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