Il Gran mazziere giolittiano si sapeva se queste sarebbero o no avvenute. Finalmente, il venerdf, il go• verno - · erano ministro degl'Interni l'on. Luzzatti e sottosegretario l'on. Calissano - sospese per misura d'ordine pubblico le elezioni comunali, lasciando fare le elezioni provinciali, per cui l'ordine pubblico non esisteva! A quest'arbitrio enorme, successero dal luglio 1910 all'agosto 19u, sette mesi di commissariato prefettizio e sei mesi di commissariato regio. E finalmente il 6 agosto 19u sono avvenute le elezioni amministrative generali, in cui il partito De Bellis, con l'aiuto del commissario regio, è riescito a conservare il predominio con soli 100 voti di maggioranza sugli avversari, senza contare i 180 voti autonomi dei contadini. \ Se il Gran mazziere fosse uno dei soliti onorevoli - si dice cosf, vero? - meridionali e non un "uomo rappresentativo," non sarebbe il caso di fermarsi troppo intorno a lui. Ma egli è il "giolittismo tipico." Si proclama "democratico." È as• surto all'ufficio di leader dell'Estrema Sinistra. Finanche l'Avanti! nel pub• blicare il telegramma vittorioso, pur facendo le sue riserve sull'autenticità del partito " democratico " debellista, sente il dovere di non essere troppo scontroso col "vicin grande" dell'Estrema, e scrive con un palpito di spe• ranza·: "Se l'on. De Bellis e il suo partito si sono ravveduti o stanno ravvedendosi, tanto meglio per loro e pel buon nome del nostro paese. " Ed è oramai estremamente difficile trovare in Italia un deputato o aspirante deputato " democratico, " il quale non si faccia obbligo di considerare il Gran mazziere di Gioia del Colle come il perfetto prototipo della onestà e della correttezza politica. In siffatte condizioni della nostra vita pubblica, non è stato inutile illustrare e documentare ancora una volta la volgarità e la bassezza del. l'uomo. Perché da questa illustrazione e documentazione risulta anche chiaro che cosa fossero quei deputati di Estrema Sinistra, i quali durante la discussione sul monopolio permisero a un .figuro siffatto di prendere sede nei loro banchi e atteggiarsi a loro condottiere. [Da "La Voce," Firenze, 31 agosto 1911.] Rettifica Devo correggere una piccola inesattezza, in cui sono incorso nell'ultimo numero della V ace parlando delle condizioni amministrative del comune di Gioia del Colle. I consiglieri del comune sono 30, non 40. Nel luglio 1910 essi erano divisi come segue: 19 debellisti, II anti debellisti. Dovendosi procedere alla rinnovazione del terzo, i 19 debellisti si dimisero in massa per rendere necessario il rinnova~ento dell'intero consiglio. Legalmente avrebbero dovuto farsi le elezioni suppletive per i soli 19 posti vacanti. Occorreva che si dimettesse almeno un altro consigliere, affinché la vacanza dei 2/3 dei posti giustificasse lo scioglimento del Consiglio. -[Da "La Voce," Firenze, 7 settembre 1911.J 247 BibliotecaGinoBianco
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