Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per il suffragio uni,versale Giolitti io non so distinguere tratti profondi da tratti superficiali: io non vedo che tratti permanenti e tratti occasionali. E i tratti permanenti finora sono stati sempre i tratti peggiori. E di fronte ad essi c'è qualcosa in me che si ribella invincibile all'idea di votare una fiducia anticipata. Se Leonida Bissolati avesse potuto condurre fino alla fine il sacrifizio generoso di se stesso, e fosse entrato nel ministero, allora la situazione sarebbe stata diversa, allora noi avremmo avuto il dovere di dichiarare la nostra fiducia nel ministero ... Bissolati. Il passato di Bissolati, del solo Bissolati, ci sarebbe stata garanzia sufficiente per l'avvenire. Nel contrasto d'influenze, di cui il nuovo ministero sarebbe diventato immediatamente campo nella pratica dell'amministrazione giornaliera, fra la coscienza retta e rigida di Bissolati e le scettiche abitudini del lasciar andare giolittiano, noi avremmo avuto il dovere di gittarci tutti con lui nel folto della tempesta. Il solo modo che avremmo avuto di essere antigiolittiani, sarebbe stato quello di essere risolutame~te ministeriali. Bissolati doveva essere forte nel contrasto amministrativo giornaliero fra lui e il giolittismo. E noi. dovevamo fortificare il Bissolati, pur avendo il sentimento che c'era nella situazione qualcosa di arbitrario e di innaturale, pur avendo l'impressione di camminare con deboli gambe sull'orlo di una voragine. Ma Bissolati ministro non è. E la fiducia non la diamo: no, non la diamo, perché non possiamo darla. Però quest'atteggiamento di sfiducia preventiva, - non aliena dal cedere il posto alla fiducia, ma solo dopo che i fatti ne abbiano documentata la legittimità - questa sfiducia possiamo dimostrarla nei partiti democratici noi soli che col Giolitti degli anni cattivi non abbiamo mai patteggiato, che contro la corruzione giolittiana siamo stati sempre in armi. 7 Si gioca in questi giorni spesso e volentieri sull'equivoco di mettere in blocco tutti i socialisti in contraddizione con se stessi, e si dice: "I socialisti hanno chiamato Giolitti il ministro della mala vita; i socialisti non possono oggi votare per Giolitti. " Ora non è affatto vero che " i socialisti, " cioè tutti i socialisti, sieno stati finora, come avrebbero dovuto, risolutamente e fieramente antigiolittiani. Noi -- socialisti antigiolittiani - mamo stati sempre una sparuta minoranza nel partito. Eravamo specialmente noi socialisti meridionali quelli che insistevamo con tenacia disperata sulla nota antigiolittiana: perché noi vedevamo nei nostri paesi l'azione deleteria del giolittismo, ne sentivamo la vergogna, ne misuravamo l'orrore. [E tutte le forze migliori dell'anima nostra ci obbligavano ad una protesta, tanto piu insistente, quanto piu la sentivamo vana.] Ed era vana, perché nel Nord d'Italia l'on. Giolitti mostrava un'altra faccia: la faccia del ministro di T Nella ristampa di cui alla n. 1, p. 232 a questo punto Salvemini aggiunse: "Non gli altri. " Le parole chiuse fra parentesi quadre nel capoverso che segue, furono da Salvemini soppresse nella medesima ristampa (pp. 408-9). [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==