li discorso del primo maggio trascinarlo nella vita pubblica, fargli sentire i suoi diritti e la sua dignità: trasformarlo in ispirito attivo da materia fino allora inerte. Il suffragio universale sarà in Italia, e specie nell'Italia meridionale, l'aratro che andrà a sommuovere e a mettere in valore strati di terra, che dall'origine dei tempi sono rimasti vergini e inutilizzati. E la prova di quanto affermo noi l'abbiamo oggi intorno a noi, in questo senso d'inquietudine da cui sono presi tutti i partiti all'appressarsi, oramai indeprecabile, della riforma elettorale; in questo bisogno che tutti sentiamo di rimetterci a nuovo, di fare il nuovo esame di coscienza, di osservare con maggior cura i movimenti dei nostri vicini, di adattarci meglio che non abbiam fatto finora alle esigenze di questa grande massa anonima, che ieri era la nostra schiava e che domani si troverà investita di fronte a noi del tremendo diritto di sovranità. Quest'Italia, la cui vita politica era diventata in questi ultimi anni una pàlude miasmatica e micidiale per ogni sforzo di rinnovamento morale, - questa morta gora, percossa oggi dal vento del " voto per tutti " o quasi tutti, comincia già a scuotersi e ad agitarsi. [Noi rassomigliamo oggi a un campo, "che si desta ai primi bagliori del giorno, si rivolta dapprima in tumulto su se stesso, formicola in tutti i sensi, " finché il sole levandosi non venga alla fine a rischiararci e indicarci la strada.] 5 Un moto interno e senza motore sembra scrollare tutti i vecchi partiti e rimescolarne fuori dell'ordine consueto le abitudini e le idee. Tutti i gruppi politici sentono impossibile star fermi, ma tutti ignorano da qual parte andranno a cascare. [Tutti i gruppi, dai clericali ai socialisti, "hanno l'apparenza di masse che oscillino prima di precipitare."] A che cosa dobbiamo noi questo miracolo? Solo alla previsione della prossima riforma elettorale. Sissignori, il suffragio universale sarebbe stato piu bello e piu .benefico se la classe lavoratrice lo avesse lungamente e intensamente e consapevolmente voluto; se i partiti conservatori lo avessero a lungo e pertinacemente negato: se magari l'ostruzionismo nella Camera e lo sciopero generale nel paese lo avesse fatto trionfare. Ma io non sento nessuna voglia di disperarmi, se le cose minacciano di andare piu liscie e piu alla svelta. Il lavoro che non abbiamo saputo o voluto fare per spingere le masse a conquistare il diritto elettorale, saremo costretti a farlo per educarle ad adoperarlo. D'altra parte il suffragio universale non è ancora venuto; ed ha ancora molto a temere, e piu dagli amici improvvisati che dagli avversari risoluti. È nostro dovere approfittare del tempo che ci rimane prima dello scontro in campo aperto, per intensificare la nostra propaganda, e per fare che la riforma elettorale abbia per noi meno che sia possibile il significato di n0 Anche queste righe mancano nella ristampa di cui alla n. 1, p. 232; e cosi pure la frase piu sotto, fra parentesi quadre (p. 405). [N.à.C.] 237 BibliotecaGinoBianco
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