Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Che fare? L'amico Salvemini riconosca che noi sembrerémmo autorizzati a prendere tutta negli utili, personalmente, la sua fiammata di entusiasmo incitatore. Egli ha infatti, stavolta, la sottile abilità - anche tu, dunque, ti corrompi? I - di non insistere troppo a recriminare, di atteggiarsi, per sospingerci ai suoi fini, in pieno accordo con noi, di valersi, anzi, del nostro discorso alla Camera come di sentenza definitiva sul passato, di programma comune per l'avvenire. Ma verremmo meno alla lealtà verso noi stessi, verso i no~tri lettori, verso i nostri colleghi del gruppo parlamentare, se tacessimo che v'è pure qualche cosa di presupposto e di implicito nell'articolo di Salvemini, che non sapremmo sottoscrivere senza riserve. Vi è l'unilateralità, l'esclusivismo, la iperbolicità del punto di vista da cui muove e a cui assoggetta il proprio pensiero, che lo portano a teorizzare e a " teoremizzare," come assoluto e perenne, l'atteggiamento di un'ora, e di quest'ora. Questa eccessività è forse necessaria nell'iniziatore, nel dormitantium excubitor; deve a questa, forse, e al suo meridionalismo passionato, se il Salvemini riesd a persuadere, alla intelligenza finora piu che al sentimento, ma, comunque, riesd a persuadere alle avanguardie del partito la importanza, decisiva in Italia, dell'allargamento del suffragio. È una benemerenza.,. inestimabile, che gli riconosciamo non da oggi. Ma questa stessa felice capacità di polarizzarsi dietro un solo criterio tattico, verso un solo ideale preminente e assorbente, lo dilunga qualche volta dalla realtà, spezza l'equilibrio della sua visione, e lo renderebbe - se non venisse corretta - eccessivo, ingiusto e, in definitiva, meno efficace. , Il Salvemini aggiunge l'allargamento del suffragio alla gamma ideale delle nostre rivendicazioni effettive ed urgenti; ottima cosa. Ma poi sopravaluta l'importanza relativa di tale conquista, e non vede altro prima. e fuori di essa. Protesterebbe, è vero, e io perfetta buona fede, contro chi lo accusasse di attribuire al suffragio universale una virtu taumaturgica immediata; ma ragiona, un po', come se a questa credesse. Movendo dal concetto schematico della lotta di classe, constata, a ragione, la impossibilità di ottenere, dalle maggioranze parlamentari, una rinuncia amichevole ai loro privilegi; ma in questo concetto va tant'oltre, che ogni conquista parziale, ogni accordo, ogni compromesso, og·ni pacifico avviamento, gli sembrano inganno volontario e risibile · utopia. E sogna, pei deputati socialisti, una specie di tebaide parlamentare; un isolamento arcigno, una opposizione instancabile, una negazione perenne e sempre uguale; la quale, suggendo e restituendo vigore a una agitazione popolare monoideista e tenace, e intensificandosi sempre piu, finisca per spezzare le porte del privilegio, colla minaccia e, se occorre, col fatto dell'insurrezione di dentro e dell'insurrezione di fuori. Ora, tutto questo non è che uno schema teorico. Che suppone, però, due condizioni fantastiche: una resistenza avversaria, in Parlamento, grànitica, senza fluttuazioni, senza screpolature possibili; una forza rivoluzionaria nel paese, nel proletariato, che si possa accumulare mano mano, nutrendosi solo di un'idea, contenendosi fino all'ora fatale dell'esplosione vittoriosa. Non parla egli, il nostro amico, di un ostruzionismo parlamentare e di uno sciopero generale, che dovrebbero proclamarsi soltanto colla certezza del trionfo? Ma di coteste certezze preventive - ce ne appelliamo allo storico - la vita dei popoli è estremamente avara; forse la storia non ne porge un esempio. Le energie accumulate, se non siano mano mano impiegate alle graduali conquiste che vengono a portata di mano, o si disperdono nel vuoto, o, esplodendo fuori di tempo, suscitano delusioni insanabili e reazioni nefaste. La società non è un laboratorio, non è dato agli uomini politici regolare a proprio libito gli sperimenti sociali. Quali che siano la importanza e l'efficacia del suffragio allargato o universalizzato, esse 1n tanto possono venire comprese, valutate, sentite, in quanto il meccanismo politico, che si tratta di meglio dominare, ma sul quale già abbiamo in qualche modo la mano, generi anche attualmente, sotto i nostri sforzi, qualche b_eneficioimmediato e visibile. E cotesti benefici si ottengono per vie diverse, a seconda delle congiunture variabilissime, che ora esigono la opposizione accanita, ora la blanda aspettativa, ora il momentaneo consenso 225 16 >tecaGinoBianco

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