Che fare? Quel che non si capisce è che un partito possa fare una agitazione sincera e seria contro la maggioranza parlamentare, per la riforma elettorale, mentre i deputati del partito stesso fanno parte di quella maggioranza, che dalla riforma elettorale dovrebb'essere sfracellata. Nell'estate passata io dovevo andare a Gioia del Colle a spiegare ai contadini la necessità di conquistare con tutt_i i mezzi il suffragio universale, poiché è questo il solo mezzo che ci sia per lavare il paese dal disonore di essere rappresentato da un De Bellis. Ma non ci andai. E non ci andai, perché temevo che in pieno comizio si alzasse qualche debellista intelligente a dirmi: "Caro signore, Fon. De Bellis fa parte, insieme al gruppo parlamentare socialista, di quella medesima maggioranza, che il 30 aprile r9ro ha votato la fiducia nel ministero Luzzatti, dopo che l'on. Luzzatti ha rifiutato ii suffragio universale, e ha promesso una riforma elettorale, che darà il voto solo a chi sa leggere e scrivere, e che perciò lascerà a piedi tutti questi contadini, ch'Ella è venuto qui ad eccitare contro l'on. De Bellis e per il suffragio universale. Ella è un buffone, e l'on. De Bellis e i deputati socialisti sono le sole persone serie di questa terra. " A un ragionamento di questo genere io non so che cosa avrei potuto sinceramente rispondere, salvo che non avessi cambiato andamento al discorso e spiegato ai contadini che il buffone non ero io, ma che i deputati socialisti l'avevano fatta grossa assai, scendendo al livello dell'on. De Bellis nella medesima maggioranza parlamentare. Il dilemma Oggi i deputati socialisti non fanno piu parte della maggioranza parlamentare. È un buon punto di partenza per cominciare finalmente. Ma, per poter continuare, occorre sia bene chiarito che cosa intendono fare per l'avvenire i deputati. Nel discorso parlamentare del 20 dicembre, Filippo Turati ha detto: Ogni riforma elettorale, che tenda a spostare l'asse della sovranità verso sfere piu popolari, turba i pacifici possessi e, quando non la imponga uno di quei movimenti di popolo, che precedono o accompagnano o seguono le rivoluzioni, incontra sempre le piu accanite resistenze... Ritornando noi nel paese, per agitarvi tutta spiegata la bandiera del suffragio universale, non ci dorremo tuttavia del breve episodio, del tentativo fallito; perché esso, ad ogni modo, ha posto qua dentro e ha posto nel paese la questione della riforma e dell'allargamento del suffragio, e l'ha posta irrevocabilmente. Nessun governo oramai e nessun Parlamento se ne potrà liberare. Questi dadi non si traggono invano. Ritornando nel paese ad agitare la piu grande rivendicazione del suffragio per tutti, della cittadinanza per tutti, noi traggiamo, dallo stesso esperimento fallito, una rinnovata fede in quello che è cardine della dottrina socialista: nel principio cioè che soltanto le forze popolari, soltanto, diciamo anche questo, la minaccia popolare, possono vincere !!li egoismi delle classi dominanti e affrettare davvero le evoluzioni della storia. 223 Biblioteca Gino Bianco
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