Per il suffragio universale vittoria completa, e, d'altra parte, l'allargamento fosse proposto dal governo in proporzioni tali da essere una seria conquista della classe lavoratrice. (Né l'art. 100, né la falsificazione luzzattiana dell'art. 100, rispondono a mio parere, a questo requisito. 3 ) Un allargamento del suffragio, insufficiente e irrisorio come quello proposto dall'on. Luzzatti, o come sarebbe anche quello dell'art. 100, può rappresentare una manovra fatta dal governo e dalla maggioranza parlamentare per dividere le nostre forze in una esigua minoranza soddisfatta dell'allargamento, e in una maggioranza delusa ma resa incapace a continuare nella lotta perché abbandonata dalla minoranza soddisfatta. E questa manovra il nostro partito deve rendere vana, impegnando la minoranza, cosf contentata e rafforzata, ad usare la sua nuova potenza, per continuare senza interruzione la lotta a vantaggio della maggioranza. In questo caso, l'allargamento del voto noi dobbiamo considerarlo come un acconto insufficiente, che intendiamo di adoperare subito, continuativamente, contro chi lo concedesse nella speranza di evitare con esso una dedizione totale. In nessun caso un semplice allargamento del voto - anche se tale da dovercene noi contentare - può servire come punto di partenza per una opera intensa ed efficace di propaganda e di agitazione nel paese. Nessuno di noi, per esempio, potrebbe onestamente dichiarare insignificante e irrisoria una legge, che estendesse il diritto elettorale a chi sapesse semplicemente firmare la domanda di iscrizione nelle liste in presenza di un notaio o del pretore. Ma con quali argomenti andremmo noi in giro per i comizi a sostenere la necessità di dividere il genere umano in persone capaci di eleggere il deputato perché capaci di firmare una cambiale, e in persone di cui dobbiamo supporre che sono tutte cretine perché non sanno fare la firma? Se illogica e ingiusta è la divisione attuale fra i diplomati della terza elementare che si presumono dotti in scienze politiche, e coloro che si presumono somari nelle scienze suddette perché sforniti del diploma sullodato, non sarebbe piu illogica e piu ingiusta una legge, che presumesse la capacità politica dal solo saper fare la firma sulle cambiali? Una leggetransazione, illogica e ingiusta, ma utile, la quale sia frutto di una agitazione non riescita totalmente vittoriosa, si capisce; un'agitazione per ottenere una legge illogica e ingiusta, non si può fare. Ecco perché io affermo che l'Avanti!, facendo, fra la primavera del 1909 e quella del 1910, la campagna non per il suffragio universale ma per l'art. 100, e il gruppo parlamentare, dichiarando, nel novembre 1909, di volere la semplice leva elettorale, e votando nella primavera del 1910 la fiducia nel ministero Luzzatti, dopo che questi aveva respinto il suffragio 3 L'articolo 100 della legge elettorale italiana del 1882 concerneva le modalità di for• mazione delle liste degli elettori. [N.d.C.] 220 BibliotecaGinoBianco
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