Clic fare? sola, e abbandonando indifeso all'oppressione dei propri alleati il resto della classe lavoratrice, escluso dal voto: nel qual caso sarebbe impossibile concepire un'opera piu inumana e piu atroce di questa, che sarebbe compiuta da una frazione della classe lavoratrice, divenuta sfruttatrice e aguzzina dell'intero proletariato. Come si deve chiedere la riforma elettorale Queste essendo le condizioni del nostro paese, è evidente che la riforma elettorale - se deve essere seria - noi non possiamo aspettarla senza colpo ferire da una benevola concessione di quella maggioranza parlamentare, che dalla riforma dovrebbe uscire rovinata. La nostra idea noi dobbiamo imporla con la superiorità delle nostre forze alle riluttanze della maggioranza. Per compiere con buon successo questa imposizione, noi abbiamo due mezzi, che dobbiamo -adoperare contemporaneamente. Da un lato, dobbiamo combattere vigorosamente quella maggioranza parlamentare, di cui intendiamo distruggere il monopolio elettorale, denunciandone e documentandone la incapacità riformatrice, mettendo a nudo le· origini elettoralmente delittuose di parecchi fra i componenti piu rappresentativi di essa, non lasciando passare senza protesta uno solo degli atti meno puliti di questa clientela di malfattori. Nessuna opera è piu facile di questa, dato che si abbia il sentimento morale non del tutto ottuso, e che si voglia fare proprio sul serio. Dall'altro lato, dobbiamo agitare il programma della riforma elettorale non tanto nella Camera, dove i nostri deputati, essendo minoranza, sarebbero agevolmente schiacciati, quanto fuori della Camera, nel paese. E nel paese non solo dobbiamo cercare di mettere in movimento quei cittadini a noi aderenti, che già sono elettori senza avere la possibilità di prevalere nel sistema elettorale attuale; ma dobbiamo sopratutto rivolgerci a quella enorme massa di cittadini, che dal sistema elettorale presente è esclusa, e dal cui ingresso nella vita pubblica noi attendiamo il rafforzamento del nostro indirizzo politico contro quello della maggioranza legale. Perché, se è vero che la nostra vittoria non sarebbe possibile, e perciò non sarebbe neanche il caso di iniziare la campagna, se non contassimo di mettere in moto una massa di forze realmente superiori a quelle che tendono a perpetuare lo stato attuale; è vero pure che in tanto ci è necessario oggi fare una battaglia per la riforma elettorale, in quanto una parte notevole delle nostre forze si trova, nel sistema elettorale attuale, esclusa dalla influenza, che le spetterebbe, e perciò ingiustamente annullata. Se tutte le nostre forze - attÙali e possibili - godessero già del diritto elettorale, sarebbe inutile chiedere una riforma. 217 .. Biblioteca Gino Bianco
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