Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Per il suffragio universale esclusi dalle liste elettorali e di questi 6 milioni, la massima parte è data dalla classe lavoratrice, non può dare origine a una maggioranza parlamentare riformatrice e democratica, almeno fino a quando resterà· vera la teoria socialista della lotta di classe. Una Camera di 500 deputati, dei quali almeno 250 provengono da collegi, in cui poche centinaia di piccoli borghesi affamati e intriganti, fa. voriti dal diritto elettorale limitato, e organizzati in oligarchie camorristiche, sono padroni delle amministrazioni locali, ed eleggono il deputato con la missione ben precisa di piegare tutti i ministeri a strumenti degl'interessi e delle ingordigie delle clientele elettrici, questa Camera non può non essere uno spaventevole centro di infezione morale e di parassitismo a danno dell'intero paese. In questa Camera il blocco dei deputati malfattori imporrà sempre le proprie esigenze a tutti gli altri gruppi politici; non sarà mai possibile né una onesta politica conservatrice, né una sincera politica democratica. Tanto i conservatori quanto i democratici dovranno fare sempre i conti col blocco delinquente, che non è né conservatore, né democratico, ma è apolitico; e passa con disinvoltura dai conservatori ai democratici, a patto che o gli. uni o gli altri gli concedano il benestare e divengano suoi complici, almeno passivi, nella sua opera di parassitismo e d'immoralità. In un paese cosf sgovernato, nessun risanamento dei costumi politici si può sperare, fino a quando una profonda riforma elettorale non permetta ai partiti rinnovatori di rompere, con l'aiuto di forze politiche vergini, le clientele, rese oggi inespugnabili dal regime del suffragio limitato. Un paese, che è disonorato periodicamente da stragi sistematiche di lavoratori, perché questi lavoratori, privi del diritto elettorale, oppressi e maltrattati dalle oligarchie amministrative, non hanno nessun mezzo legale e normale per manifestare il proprio malcontento, e sono spinti dalla disperazione ai tumulti di strada - unico mezzo di protesta di cui dispongono contro l'oppressione - questo paese non può sperare la fine di una oramai troppo lunga serie di assassint legali, se non si concede alle moltitudini lavoratrici, col diritto elettorale, la facoltà di foggiare secondo i loro bisogni le amministrazioni locali. In un paese, in cui la classe lavoratrice si trova politicamente spezzata in due: una esigua minoranza, fornita del diritto elettorale, e una enorme maggioranza esclusa da ogni normale influenza nella vita pubblica - è evidente che alla minoranza privilegiata a nulla varrà il suo privilegio, finché una seria riforma elettorale non porti in suo aiuto, sul terreno della lotta politica, quelle forze lavoratrici, che oggi sono paralizzate dal sistema elettorale privilegiato. Salvo che la minoranza privilegiata non creda piu opportuno mettere in valore la propria forza attuale, venendo a patti coi gruppi politici conservatori e camorristici, ottenendo favori parziali per sé BibliotecaGino Bianco

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