Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Che fare?* Se le notizie, che ne dànno i giornali, sono esatte, la riforma elettorale luzzattiana 1 ha ben altre magagne che la obbligatorietà del voto. Ma di questo discuteremo con agio e con elementi sicuri, quando avremo sott'occhio il testo ufficiale di quella che doveva essere la " grande 'f " norma. In questo momento, piu che attardarci ad esaminare i particolari di una riforma, che già è stata, e giustamente, condannata in blocco, ci gioverà - speriamo - formarci un'idea chiara ed un programma pr~ciso della nostra azione futura. Perché chiediamo la riforma elettorale La riforma elettorale noi socialisti la chiediamo, oggi in Italia, non per passatempo o per dottrinarismo; ma perché tutte le esperienze di quest'ultimo decennio ci hanno convinti della impossibilità di una vera e profonda politica riformatrice e democratica, finché rimane immutato il presente sistema elettorale. Un paese, in cui, su 9 milioni di cittadini non giovani, ce ne sono 6 * Questo articolo è preceduto dalla seguente nota redazionale: " Da Gaetano Salvemini riceviamo questo scritto, che è un vigoroso squillo di battaglia, un preludio magnifico per la nuova annata della Critica: ma ci è anche prezioso perché porgerà l'addentellato e il destro, a noi e al partito, di chiarire, oggi e poi, alcune linee fondamentali di indirizzo e di tattica. " [N.d.C.] 1 Il presidente del Consiglio, Luigi Luzzatti, aveva presentato ,.alla Camera il 21 dicembre 1910, un progetto di riforma della legge elettorale, contemplante l'allargamento del diritto di voto ed il voto obbligatorio; l'obbligatorietà del voto era considerata dai socialisti come favorevole agli interessi conservatori. Le vicende della legge elettorale italiana sono raccontate dallo stesso Salvemini nella Introduzione a II L'Età giolittiana,, di W. Salomone, riportata nell'ultima sezione di questo volume. [N.d.C.] Luzzatti Luigi ( 1841-1927), deputato di Oderzo, Padova, Albano Bagni e Treviso per le legislature XI-XXV; senatore dal 1921, dapprima sedette a destra ma, in seguito, collaborò colla Sinistra. Esperto di questioni economiche fu piu volte ministro e presidente del Consiglio dal marzo 1910 al marzo 19II. [N.d.C.] 215 Biblioteca Gino Bianco

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