Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana le avessi distrutte, ed io seguitai a dire di sL Poi mi disse che aveva in~iato una lettera al giornale La Ragione, chiedendo al Salvemini di fare il nome di quel repubblicano, al quale alludeva su ciò che riguardava le schede, e ciò allo scopo di dargli querela. Lo sconsigliai facendogli riflettere la falsa posizione nella quale si trovava, e credo si persuadesse, perché mi promise che si sarebbe recato a Roma per ritirare la lettera; viceversa la lettera fu pubblicata. A questo punto la parte civile presenta dette schede, come campione di quelle consegnate al teste Ridolfì. Resoconto della Ragione: Dopo poco il sindaco Bellucci venne ad assicurarsi da me se le avevo bruciate; ed io gli dissi di sL E niente altro! Ma quando cominciano i testi della repubblica, la scena cambia. Il reso- . conto diventa diffusissimo, e' prende fra i numeri 2 e 3 novembre piu di due colonne del giornale. Né gli avvocati sono meglio trattati. L'arringa, con cui il Pubblico Ministero chiede la condanna dell'avv. Petroni e dichiara che il teste Sederini "non ha convinto nessuno," è soppressa. Il discorso del mio avvocato, Carabellese, soppresso. Una colonna, invece, all'arringa del difensore dell'avv. Petroni. Due sole righe alla replica dell'on. Zerboglio, dopo la quale si fa subito sapere che "risponde l'avv. Babucci, mettendo le cose a posto." Dopo di che si dà la notizia della sentenza " inesplicabile. " E certo " inesplicabile" devono averla trovata tutti coloro, che hanno seguito il dibattimento sui soli giornali della risma della Ragione. Ed è questo atteggiamento della Ragione, insieme alla silenziosa omertà concessa alla mancata querela del sindaco Bellucci, il lato piu caratteristico di quest'affare. · Il partito repubblicano italiano ha un giornale quotidiano ufficiale, che polemizza e fa i resoconti dei processi coi metodi della Ragione. E come non c'è in Italia un solo repubblicano, che abbia da ridire sulla querela Bellucci cosI solennemente promessa e non mai data, cosI non c'è un solo repubblicano, che senta vergogna dei metodi polemici e giornalistici del giornale ufficiale del partito. Il marcio dei repubblicani del collegio di Albano, dunque, non è un semplice fatto locale. Ed ecco perché quest'ultimo capitolo del mio libro io l'ho intitolato: Una macchia d'olt'o Ed ecco perché credo mio dovere pubblicare questo libro. Esso è un contributo caratteristico alla documentazione della volgarità e della immoralità fondamentale di molte organizzazioni politiche democratiche italiane. 212 BibliotecaGinoBianco
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