Le memorie di un candidato Se questa irritazione potesse dar luogo a un atto di risoluta resistenza non solo contro le manovre dei nostri avversari, ma sopratutto contro il got1erno, che mentre si prepara a dare man forte ai seguaci del candidato ufficiale in tutto quanto essi opereranno contro di noi, si prepara a soffocare con la violenza ogni nostro tentativo legittimo di reazione, io sarei ben lieto di trovarmi in prima fila tra voi, e considererei come la piu bella delle mie vittorie quella che su questo campo potessi conquistare con voi. Ma sento di non potere sperare tanta fortuna; non perché la moltitudine sana e vigorosa, che ha votato per me, non sia pronta a seguirmi; non perché la maggioranza degli amici, che mi chiamò fra voi e mi ha accompagnato finora nel lavoro, non sia concorde con me; ma perché in un gruppo di nostri amici, che furono tepidi o incerti nelle ore piu belle della nostra opera, prevale ora, nel fervore ultimo della battaglia, nel sospetto di sentirsi ingiustament~ sopraffatti, il proposito di reagire non con la energia alla frode, ma con la frode alla frode. Ma al di sopra del bisogno immediato e locale di abbattere un uomo funesto al vostro progresso sociale e morale, devono, o cittadini, prevalere sempre le ragioni permanenti, e generali della democrazia: deve prevalere l'obbligo sacrosanto, che noi abbiamo con la nostra coscienza di non contribuire con un nuovo cattivo esempio a peggiorare la educazione politica e morale del nostro paese. Ecco perché io mi ritiro dalla lotta di ballottaggio. Io speravo che il sentimento della loro colpa avrebbe consigliato il silenzio ai responsabili veri del disastro. Speravo che la prudente discrezione, con cui avevo appena accennato alle responsabilità dei colpevoli veri, e le scuse e le giustificazioni con cui avevo cercato di attenuare queste responsabilità, e la cura che avevo avuto di distinguere le colpe dei pochi dalla buona volontà della massa del collegio, avrebbero indotto ognuno a parlare il meno possibile di questo turpe fatto e a lasciarlo cadere al piu presto nell'oblio. Invece, i colpevoli veri furono quelli che si dettero ad urlare di piul Il cav. Filiberto Vesci, che credeva venuta la sua ora per farsi avanti definitivamente ed affermarsi unico possibile candidato popolare per tutti i secoli dei secoli, mi telegrafava la mattina della domenica 24: Sua allusione amici tiepidi ore piu belle lotta disposti oggi frode, prestasi mterpretazione offensiva partiti popolari estranei al socialista: pregola spiegare chiaramente suo pensiero con telegramma. Risposi: Non ho alluso in modo speciale a nessun partito, perché purtroppo amici tepidi e poco convinti del dovere di attenersi alla piu scrupolosa correttezza di metodi, se ne sono rivelati all'ultimo momento in tutti i partiti. Devo però dichiarare che fra i socialisti e i democratici cristiani ho trovato molto maggiore consenso di sentimenti e di idee, che negli altri partiti alleati sul mio nome. Apriti cielo! il cav. Vesci mi lanciò subito addosso, in nome del partito repubblicano, una lunga lettera di protesta assai indignata e assai... digni203 Biblioteca Gino Bianco
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