Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana presentati per gli argomenti convincenti dei repubblicani, 44 la padronanza assoluta dei seggi avrebbe permesso il broglio (testimonianza Borromeo). Tutti questi imbrogli avrebbero avuto i seguenti resultati sicuri: 1. La elezione sarebbe stata annullata, se io fossi stato cosf turpemente proclamato deputato. 2. Sia che la proclamazione fosse toccata a me, sia che fosse toccata al mio avversario, io sarei stato un uomo moralmente finito. 3. La mia liquidazione morale avrebbe lasciato nel collegio libera la candidatura per l'avvenire •al repubblicano cav. Filiberto Vesci; e cosf sarei stato atrocemente punito per l'ardire che avevo avuto nel togliere la preda al candidato repubblicano. La. settt'mana di passione Contro questa mia completa e irreparabile rovina morale, io non avrei potuto avere che un'unica difesa: affermare e dimostrare che ero inconsapevole di quel che si preparava. Ma già la mattina del luned1 il prof. Moro, che era venuto da Perugia ad assistermi nella campagna, mi raccontava che i miei elettori di Frascati erano tutti gongolanti: oramai la vittoria era sicura. "Finora," dicevano, "abbiamo lottato con le armi che sono piaciute a voi: ora dobbiamo fare le elezioni a battaglia, come si usa da noi. " Nel pomeriggio dello stesso lunedf il prof. Moro medesimo mi riferiva che nell'albergo Lucarini di Albano il cav. Vesci gli aveva detto che occorrevano molti e molti quattrini per il ballottaggio, facendogli intravvedere che dovevano servire a comprar voti (testimonianza Moro). I miei sospetti piu acuti erano per Marino. Perciò nel pomeriggio del mercoledf andai a Roma alla direzione del1' Avanti! per pregare il Bissolati: I. di volersi trovare col Vesci, e chiedergli l'impegno esplicito, sotto sua responsabilità personale, che a Marino le operazioni elettorali sarebbero procedute regolarmente; se il Vesci si rifiutava di assumere innanzi a lui quest'impegno, io mi ritiravo immediatamente dalla lotta; 2. di invitare il prefetto ad assumere la iniziativa di un nuovo concordato per il ballottaggio (desideravo che la proposta fosse fatta al prefetto da una terza persona, che potesse fare testimonianza, in caso di necessità, dei miei sforzi per assicurare la correttezza elettorale). 44 La repubblica è venuta in massa nel processo di Roma ad affermare che i brogli erano impossibili, perché nei seggi c'era quella rappresentanza della minoranza valenzaniana, che la repubblica aveva voluto in tutti i modi evitare. Nelle elezioni del luglio 1909, su 1005 elettori iscritti, i seggi di Marino avevano fatto apparire 956 votanti. Nella 1• sezione le note di identificazione dettero 473 votanti, e le urne 476 schede. Nella 2• sezione le note di identificazione dettero 488 elettori votanti, e le urne 480 schede. Naturalmente avevano votato anche... i morti. 198 Biblioteca Gino Bianco

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