Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Le memorie di un candidato pure di fare affrettare lo scrutinio in alcune sezioni, nelle quali io potevo maggiormente. 29 Tanto è vero che io avevo l'impressione di cui sopra ho parlato, che quando esso si allontanò, dissi al Bernabei e ad altri che mi erano vicino: "Povero Salvemini, egli si avvede di essere stato giuocato. " Per spiegare il discorso fattomi dal Salvemini, bisogna premettere alcune notizie sul modo come hanno proceduto le elezioni in quel collegio. Il Valenzani in un primo tempo fece di tutto, perché io mi ritirassi: e non essendoci riuscito, operò in modo che, piuttosto che io, entrasse in ballottaggio il Salvemini, 30 del quale avea fatto una pittura tale, descrivendolo anticlericale feroce, socialista distruttore, quasi anarchico, da rendere impossibile la sua riuscita, e quindi avrebbe potuto avere, il Valenzani, piena vittoria. Da tutto ciò, secondo me, era derivato nel Salvemini uno stato d'animo che, pur non credendolo io capace di avere l'intenzione di fare delle pastette, tuttavia in quel momento H, sarebbe ricorso a qualunque espediente, non esclusa la pastetta, e non la escludo tanto piu che sarebbe stato l'unico mezzo per arrivare ad uscire da qudl'inganno, di cui si vedeva vittima. 81 Quindi la proposta a me di cercare con gli amici miei di accomodare le cose in modo che io entrassi in ballottaggio in vece sua, lo dimostra chiaramente (sic). Riassumendo: per la conoscenza che ho del prof. Salvemini, io lo credo un uomo onesto sino ad un'estrema ingenuità, ma in certe occasioni l'uomo anche il piu onesto, può perdere la testa, come in quel momento, io credo che l'avesse perduta il Salvemini. A domanda se era attuabile ciò che diceva il Sa/vernini, il Sodet·ini risponde: "Era attuabile, perché gli scrutini non erano finiti: è tanto vero questo che, secondo quanto afferma il Salvemini, questi mi avrebbe detto di far affrettare gli scrutini stessi... 32 Da ciò io traggo una conclusione d'ordine generale, che noi qui abbiamo due contendenti, i quali stanno in perfetto equivoco: uno crede dell'altro la possibilità di cose che non stava nell'intenzione di nessuno dei due. Io credo che qui non sieno da fare rimproveri né ai repubblicani né ai socialisti del Lazio, ma che il prof. Salvemini, per dirla con termine romano, è stato cucinato a Roma,83 e che la lotta attuale non gioverà né all'uno né all'altro par• tito del Valenzani." A domanda dell'avv. Petroni risponde: "È vero che il 3 novembre 1910 l'avv. Petroni mi telefonò chiedendomi udienza, e venuto da me mi lesse la risposta che aveva fatto alla lettera pubblicata il giorno precedente dal prof. Salvemini. Io dissi che quella polemica non mi piaceva; credei opportuno suggerire di togliere una frase che a me pareva violenta, pel resto dissi: ~sta bene! '" Ad altra domanda del Petroni risponde: "Ricordo che dopo pubblicata la seconda lettera èlell'avv. Petroni, costui mi telefonò, chiedendomi, se era vero che io avevo detto che avrei pubblicamente smentito quanto la sua lettera conteneva. Risposi che gli avrei parlato volentieri, se fosse venuto in casa mia. Venne il Petroni ed io gli dissi che non poteva esser vero che il prof. Salvemini 21 Fu precisamente questa la preghiera che io feci al Soderini, e questo intendevo dicendo: "Veda lei che cosa può fare coi suoi amici. " E la mia preghiera era in contraddizione assoluta con la proposta di falsificare i resultati della votazione: questo non si poteva fare, se ovunque le pratiche dello spoglio erano condotte rapidamente a termine. Perciò non escludendo che io gli abbia chiesto di spingere i suoi amici ad affrettare gli spogli, il Soderini viene implicitamente a non escludere la inattendibilità delle altre sue affermazioni. 80 Non si capisce bene che cosa abbia voluto qui dire il testimone. I brogli dei valen• zanisti saranno avvenuti probabilmente per far passare i voti del Soderini al Valenzani, non a me. Dal momento che rubavano dei voti, era naturale che li tenessero... per sé, e non rega• lassero la refurtiva ad altri. 31 L'inganno di cui mi vedevo vittima, sarebbe stato quello di entrare. in ballottaggio con 500 voti di prevalenza sul Soderini per la protezione accordatami a quest'uopo dal Valenzani, il quale però nello stesso tempo mi descriveva come anarchico! Il curioso è che poco prima il testimone ha ammesso che dei brogli dei valenzanisti io la sera della domenica non avevo notizie, che mi obbligassero a sentirmi... vittima: io li conobbi solo "dopo qualche giorno" dalla prima votazione. Dunque, è impossibile che la sera della domenica io fossi convinto che il diritto di entrare in ballottaggio toccava al Soderini e non a me, e perciò desiderassi il rad, drizzamento di questo torto, e perciò proponessi la pastetta ... riparatrice! Qui ci troviamo di fronte a un caso tipico di traslazione di coscienza: il Soderini attribuiva a me lo stato d'animo suo, e ne ricavava le conseguenze ...- logiche. 82 Dunque fra la proposta di fare il broglio e l'insistenza perché si affrettassero gli scru• tini c'era contraddizione e incompatibilità. aa r r r ... BibliotecaGino Bianco

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