Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana ll tentato scambio dei voti Mentre la repubblica lavorava per escludermi dal ballottaggio è magari per far annullare senz'altro la votazione, se ci fosse stato pericolo di una vittoria di Valenzani, i soderiniani dal canto loro non se ne stavano con le mam m mano. " Circa le ore 14 [ della domenica I 7 aprile], " ha deposto Romolo Ridolfi nella udienza del 2 novembre, " io ero a discorrere col Giorgini, quando un tale venne a dire al Giorgini che era desiderato dal sig. Finocchi all'albergo Lucarini. Il Giorgini mi invitò ad andare con lui a sentirlo. Il Finocchi, facendoci vedere molto probabile la riuscita a primo scrutinio del Valenzani, ci propose di imbussolare i nomi del Salvemini e del Soderini, e dare alla persona, il cui nome fosse sorteggiato, i voti dell'altro, e ciò allo scopo di fare vincere quello al quale si davano i voti dell'altro. Noi ci rifiutammo decisamente; e il Finocchi disse che rifiutando la sua proposta, facevamo trionfare il Valenzani. Il Finocchi era segretario generale del Soderini o suo capo elettore14 ; non è dei Castelli, ed io l'ho conosciuto durante il tempo delle elezioni." Questo fatto dev'essere tenuto presente da chi voglia rendersi conto esatto di ciò che or ora racconterò. La sera della domenica della prima votazione, 17 aprile, fu telefonata verso le ore 18 all'on. Valenzani a Frascati la notizia che ad Albano e a Genzano avevano rotto le urne. Il Bissolati ed io eravamo in questo momento dal Valenzani a trattare per l'inizio dello spoglio delle schede, che avrebbe dovuto cominciare da piu di un'ora. Non fidandomi del telefono, che era in balfa del Valenzani, scesi giu per andare ad Albano ed accertarmi personalmente dei fatti. Ma occorreva aspettare il tram. Visto passare l'automobile del Soderini, chiesi ospitalità.15 C'erano in automobile, oltre al Soderini alla mia sinistra, proprio di fronte a me, Pietro Bernabci, di Marino, capo elettore del Soderini, ed altri 14 La qualità di segretario generale dello stato maggiore elettorale soderiniano fu contestata a questo Finocchi, anzi cav. Finocchi, dal testimone Pietro Bernabei: " Venne in Albano durante !'elezioni non altro che per curare l'affissione dei manifesti, e fare qualche poco di propaganda. I capi elettori del Soderini fummo il Cassani Antonio, direttore del Banco di Roma ed io. " Ma il particolare ha scarsa importanza: quel che interessa, è che il cav. Finocchi non era l'ultimo venuto nelle file soderiniane, e che difficilmente deve avere agito per sua esclusiva iniziativa personale. l& Questa ospitalità da me chiesta al Soderini per affrettare il mio arrivo ad Albano allo scopo di accertarmi personalmente della regolarità delle operazioni di spoglio, e in generale i rapporti personali corretti e improntati a reciproca stima intervenuti fra il Soderini e me, durante la campagna elettorale, mi sono stati rimproverati da alcuni anticlericali di quei buoni, come una prova dei miei accordi elettorali coi clericali del collegio. Io smentisco assolutamente che ci siano mai stati fra me e i clericali altri accordi, all'infuori di quello da me firmato innanzi al prefetto di Roma, e col Soderini e col Valenzani, per l'ammissione delle minoranze nei seggi elettorali. Questo accordo obbligava i tre candidati a tenersi a contatto, per risolvere gli incidenti che via via nascevano or qua or là. Per questo io e il Bissolati siamo andati spesso durante le operazioni elettorali anche dall'on. Valenzani, con grande scandalo di chi pretendeva che io avessi il dovere per io meno di ammazzare il Valenzani. Per questo non ebbi alcun ritegno a chiedere ospitalità all'automobile di uno dei due miei competitori. In un collegio, dove le elezioni finiscono qualche volta anche a coltellate, quest'esempio di rapporti personali corretti e anche cordiali fra i candidati avrebbe dovuto essere non vituperato, ma lodato. BibliotecaGinoBianco
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