Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana Alla vigilia della prima votazione L'irritazione crebbe il sabato, 16 aprile, vigilia della pnma votazione, allorché si seppe che io avevo invitato il prefetto di Roma a riunire insieme i tre candidati e a promuovere un accordo per la regolarità delle operazioni elettorali 12 ; e che l'accordo era stato raggiunto sul patto che i seggi delle sezioni dovessero essere composti con le rappresentanze di tutti i partiti. In ciascuna delle due sezioni di Marino, uno degli scrutatori doveva appartenere al partito di Valenzani. Ma i repubblicani non volevano saperne a nessun patto: intendevano riservarsi le mani libere per gl'imbrogli eventuali. Ecco che cosa mi scriveva a questo proposito, a cose finite, e quanto confermò poi ìnnanzi al Tribunale di Roma (udienza 31 ottobre), Ugo Guido Mondolfo, che io avevo pregato di stare a Marino per rappresentarmi e sorvegliare ... gli amici: Andai a Marino il sabato 16 aprile, e ad alcuni repubblicani maggiorenti del partito comunicai la decisione presa dai tre candidati. Quei tali sul principio mi risposero che essi non rappresentavano nulla; ma ciò non potettero dire quando intervenne Sabatini di Albano, che li conosceva personalmente come capi del partito repubblicano. L'ing. Sabatini e io ci recammo in una locanda, dove erano raccolti a bere alcuni dei repubblicani dei piu influenti, fra cui seppi dopo essere il sindaco di Marino. Cercammo persuaderli ad accettare per quanto li riguardava. Essi risposero subito che noi e tu eravamo ingenui, che questo non era patto da accettare, che Valenzani è un furbo, che essi non intendevano assoggettarsi al patto perché la tua parola non poteva impegnare anche la loro. Noi ci sforzammo a porre in vista i vantaggi del patto, se non per altro perché se i valenzanisti in qualche luogo l'avessero violato, noi avremmo avuto un nuovo forte argomento d'accusa contro di loro; dicemmo che d'altra parte nell'accettarlo non ci si perdeva nulla, dal momento che, anche escludendo ogni valenzaniano dai seggi di Ma12 Ecco la lettera da me inviata al prefetto e pubblicata nel " Giornale d'Italia " e sul1' "Avanti! " del 16 aprile: Ill.mo signor prefetto, occorre evitare nelle operazioni elettorali della prossima domenica nel collegio di Albano incidenti penosi e forse anche funesti, assicurando in tutte le sezioni del collegio una equa rappresentanza a ciascuno dei tre partiti che si contendono la vittoria in modo da toglier di mezzo ogni sospetto o pericolo di irregolarità o di slealtà, da qualunque parte possano essere tentate. A questo scopo invoco il suo intervento, affinché promuova alla sua presenza, o davanti al signor questore della provincia, una riunione dei tre candidati del collegio o dei loro regolari rappresentanti per concordare una azione comune nella formazione dei seggi definitivi. Naturalmente il concordato dovrebbe essere sottoscritto oltre che dai rappresentanti dei tre partiti, anche da lei o dal sig. questore. A tre candidati che intendono interrogare in buona fede la libera volontà degli elettori ed evitare incidenti penosi e forse funesti, non deve essere difficile venire a un concordato sincero e onorevole per tutti, che senza abdicazioni e senza confusioni assicuri a ciascun partito nei seggi una legittima rappresent.i.nza. Augurandomi che Ella accolga il mio invito e prenda l'iniziativa d'un accordo che porterebbe la pacificazione in paesi che troppo sono stati finora dilaniati da deplorevoli rancori e da tristi sospetti, ho l'onore di mettermi a piena disposizione sua e degli altri due candidati per tutta la mattinata di domani sabato, 16 aprile, dovunque Ella creda di convocarci. Scrivo nello stesso tempo all'on. sig. conte Edoardo Soderini e all'on. sig. avv. Domenico Valenzani. Con perfetta osservanza. Albano Laziale, 1 s aprile 1910. {'iWF. GAETANO SALVEMINI 180 BibliotecaGinoBianco
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