Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana rassicuri. Dunque gli avversari possono essere perfettamente tranquilli. Ma li avverto che al primo tentativo di pastetta da parte loro, io capitanerò quegli elettori e cittadini risoluti che vorranno seguirmi per impedirla, a costo di qualunque cosa, anche della vita. E tanto peggio se la pubblica forza si renderà complice o protettrice dei pastettari." Questa propaganda - mi è grato riconoscerlo: e posso farlo con tanta maggiore libertà in quanto è certo che col collegio di Albano io non avrò mai piu nulla da fare; e perciò, se ne lodo gli elettori, non posso essere sospettato di volere con questo uccellare i loro voti - questa propaganda trovò nella massa della popolazione un consenso immediato, fervido, entusiasta, quale io non mi sarei mai aspettato. Non esistono quasi affatto in quei paesi organizzazioni economiche o politiche o di coltura. Le sole vere organizzazioni esistenti sono il clero, la pubblica sicurezza e le camorrette piccolo-borghesi abbarbicate in parecchi comuni. E di questi una metà, gravitante intorno ad Albano, segue tradizioni, convinzioni, pregiudizi popolari; l'altra metà, stretta intorno a Frascati, resta legata a tradizioni, idee, interessi feudali. Odio fierissimo, onde hanno approfittato sempre i politicanti, fra Albano e Frascati. In pochi luoghi, indizi di precedente educazione democratica, per merito dei socialisti e dei democratici cristiani. Albano, specialmente, presenta nella sua popolazione una mentalità politica abbastanza progredita, e superiore di molto alla media del collegio: ma anche gli albanesi, per poco che si stuzzichi in essi il pregiudizio campanilistico antifrascatano, perdono il sangue freddo. Siamo in vera e propria Italia meridionale: e questo alle porte di Roma, quarant'anni dopo la fine del dominio temporale! Ebbene, in questa regione vastissima e svariatissima, che comprende ventun comuni, da quello di Poli, sperduto in monti impervii, a quello di Anzio disteso sulle rive del bellissimo mare, io ho sentito pulsare ovunque energie morali, le quali non aspettano che un po' di educazione onesta per sollevarsi, organizzarsi e vincere. Dovunque, contadini oppressi dal regime feudale, uomini che avevano lottato in altri tempi per il bene e poi si erano piegati sentendosi troppo soli contro le forze malsane dominatrici, creature semplici ed umili, vennero incontro quasi con gioia alla parola di speranza, che portava ad essi un uomo prima ignoto. E io non potrò dimenticare mai lo slancio di affetto e quasi di riconoscenza, con cui era accolta da persone di tutti i ceti e di tutte le opinioni la nostra propaganda, risvegliatrice in essi dei sentimenti della fierezza e della dignità. Non potrò mai dimenticare i rimpianti e le speranze, che mi manifestavano spesso gli amici del luogo, quando ci trovavamo a quattr'occhi per le vie di campagna, tra un discorso elettorale e l'altro: "Quanto tempo," dicevano, "abbiamo perduto finora in lotte inutili! Come ci siamo stoltamente discreditati! Cominciamo ora finalmente a respirare. Ora nessuno piu ci può accusare che siamo ai servigi del principe. Ora tutti sanno che quattrini non ne abbiaBiblìotecaGino l3ianco

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