Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Il ministro della mala vita "Perché non andate a votare?" " I nostri superiori han dovuto fuggire o sono chiusi in casa. Se non camminano i generali _alla guerra, ci ritiriamo anche noi. Essi ci conoscono. 22 Ci bastonerebbero se ci vedessero in città." " Perché non vi armate e vi difendete?" "La forza pubblica è per loro. Combattere per perdere è inutile. Anche i contadini, che sono molti, qanno dovuto arrendersi. Tutti i massari sono fuggiti: ad Acquaviva, a San Michele, a Santeramo, a Bari, a fare proteste innanzi ai notai e a dimostrare che oggi non si trovano a Gioia: cosf i debellisti dei seggi non potranno farli apparire come votanti. " "Perché non siete partiti anche voi? " "Non abbiamo potuto. Fino a ieri tutti potevano partire. Ma quando i debellisti hanno capito il nostro gioco, hanno piantonate le vie di campagna, hanno occupata la stazione, e impediscono di partire. Cosi'. noi rimaniamo qui, e ai seggi ci faranno apparire come votanti per De Bellis." 23 "Pe1"ché siete contrari a De Bellis e partigiani del marchese? " " De Bellis non rispetta il voto. Se avesse rispettato il voto, non avremmo avuto neanche difficoltà a votare per lui. Ma lui vuol vincere per forza, perché ha per sé il governo. Noi non abbiamo bisogno di chiedergli favori. I suoi seguaci quelli sf che hanno bisogno di mangiare. E poi De Luca 22 Si noti bene questa spiegazione. Dove gli elettori sono poco numerosi, il segreto del voto è impossibile. Ogni partito riesce facilmente a costituire le liste degli amici, nemici e incerti. Ed è facile prendere di mira i nemici per atterrirli, e gli incerti per corromperli. In molti casi le elezioni si fanno nel seguente modo: Ì soldati e i carabinieri occupano tutte le vie che portano alle sezioni elettorali, lasciando libero un solo adito per ciascuna sezione. Gli elettori, che devono passare tutti per questo adito, vengono squadrati dai partigiani del candidato governativo a ciò addetti. E secondo i cenni convenzionali di chi conosce i... polli, i delegati lasciano passare gli amici o mandano indietro i nemici. I quali ultimi, se protestano o insistono per passare, sono bastonati dai "mazzieri," oppure sono arrestati per resistenza alla forza pubblica e tenuti al fresco finché... non sieno dichiarate chiuse le urne. Questo sistema richiede un grande impiego di forza pubblica, e perciò non può essere adoperato contemporaneamente in molte città. Ne consegue che allorché occorre operare su luoghi diversi di un collegio per fare la elezione, di questi luoghi alcuni sono trattati col metodo di Gioia del Colle, cioè vi si istituisce il regime del terrore nella settimana che precede le elezioni in modo che per la sera del sabato il partito governativo sia padrone delle acque; conquistate queste posizioni, vi si lasciano solo per mostra alcuni soldati e carabinieri, si fanno partire di nascosto gli altri, e si concentrano tutte le forze per la domenica delle elezioni nelle città che vanno trattate con l'altro sistema. Tattica napoleonica. 23 I due avvocati difensori dell'on. De Bellis davanti alla giunta delle elezioni, nella Memoria piu volte citata (p. 29), con una ingenuità che sarebbe angelica se non fosse professionale, negano anche questa classe di violenze: " Perché il partito De Bellis, " essi scrivono, " avrebbe dovuto ostacolare la partenza degli elettori avversari? Sarebbe veramente nuovissima negli annali delle elezioni politiche una costrizione di questo genere, senza dire che ancora piu nuovo sarebbe il mezzo a questo fine escogitato dai partigiani del De Bellis. Si minacciano con armi e con tumulto popolare alcuni cittadini perché restino in un determinato luogo; le armi sinora servirono a fugare nemici e non già a mantenere stupidamente in ostaggio avversari politici. " Ebbene i fatti " nuovissimi, " che i due serafici avvocati si rifiutano di credere, sono documentati nella sentenza, i cui passi piu caratteristici si troveranno pubblicati in appendice, e che fu pronunciata nella udienza del 26 ottobre 1909 dal pretore di Gioia del Colle contro quel tale Pavone Pasquale, a cui furono consegnate pubblicamente dai questurini le mazze sequestrate il 2 marzo ai tre elettori del De Luca Resta. Mentre il re della piazza " lavorava " sulla strada di Acquaviva, altri mazzieri occupavano la stazione e impedivano ai profughi di salire sui treni; e un altro malvivente, certo Mancini, detto il figlio della trattorista, costringeva sulla via di San Michele di Bari con colpi di mazza gli elettori che cercavano di espatriare, a tornare in città: e anche contro di lui pende procedim~nto penale. 97 8 L.m.JliotecGaino Bianco

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