Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

• I li ministro della mala vita " Il Pignatelli ha combattuto anche il ginnasio. Ha detto in pubblico com1z10ai padri di famiglia: mandate i vostri figli altrove. Ci ha insultati. Noi siamo affezionati all'on. De Bellis, che difende la nostra istituzione. È il nostro dovere. Non le pare? Il paese è disgustato q.i Pignatelli, che si è lasciato comprare per 6000 lire del marchese. " 19 " Ma il paese non è disgustato dal fatto che oggi gli elettori dell'Agraria e 1 contadini sono impediti di vota_re?" " Questo è un altro affare. Il paese non è disgustato, perché ha la convinzione che quegli altri sono tutti venduti. Non c'è la prova, ma c'è la convinzione. Eppoi il De Luca Resta è una nullità. " "Neanche il De Bellis· è un genio." "Ma è un paesano. Eppoi è un individuo svelto, che fa favori a tutti, e tutti gli res~ano -grati. De Bellis riceve da cinquanta a sessanta lettere al giorno dai gioiesi, e deve tenere due segretari per rispondere. Qui se il marito fa lite con la moglie, interviene il De Bellis e mette pace. " "Però se è corruzione il comprare i voti col denaro, come dite che faccia il marchese, è corruzione anche comprarli coi favori comç fa De Bellis. Il contadino deve votare secondo le sue idee politiche e non secondo "i favori personali ricevuti. " "La cosa è diversa. Il dovere del deputato è di servire il pubblico. E chi è stato servito dal deputato, deve compensarlo votando per lui. Quando, ' mvece, un uomo si lascia corrompere, l'unico rimedio, è di spaccargli la testa." N.on ne potei piu. Gli dissi con le parole piu espressive, che mi riusd di trovare nel mio vocabolario, il disgusto che la sua incoscienza morale 19 Querelato dal Pignatelli per diffamazione, il prof. Ardito, dinanzi alla pretura di Gioia del Colle, l' 11 agosto 1909, rilasciò la seguente dichiarazione: " Stabilito in fatto che durante l'ultima lotta elettorale il signor Francesco Pignatelli, in esecuzione di un deliberato del partito socialista del collegio di Gioia del Colle, sosteneva la candidatura del marchese De Luca Resta per ragioni che furono spiegate in-11n pubblico foglio a stampa; · " che per questo la condotta dei socialisti e del Pignatelli suscitò i risentimenti dei partigiani di De Bellis; . " che in quel periodo elettorale, in momenti di inconsideratezza e Per arma di lotta, mi venne fatto di attribuire al signor Francesco Pignatelli il fatto determinato di aver egli pteso del denaro del marchese De Luca Resta, cosi per questo si spiegava l'atteggiamento del Pignatelli in favore del primo, fatto che io riconosco di avere attribuito parlando coi signori prof. Gaetano Salvemini, prof. Falorsi Luigi, avv. Giordani Severino e fratello di ·quest'ultimo e con altri; " che con tale fatto il Pignatelli sporse contro di me querela penale di diffamazione accordandomi ampia facoltà di prova;· " ciò premesso, " riconosco ora ·che il fatto da me attribuito al Pignatelli è del tutto inesistente, e pur avendo da lui ricevuto la facoltà della prova, non ho potuto farne uso perché non si può provare ciò che non è mai esistito ed è incompatibile con la rettitudine morale e politica del signor Pignatelli. " Nel fare al Pignatelli questa ampia e leale dichiarazione, chiedo che egli voglia desistere dalla querela contro di me prodotta e che oggi si discute, ed all'uopo mi obbligo a pagare le spese del giudizio, autorizzando la pubblicazione della presente, a mie spese, nel "Giornale d'Italia ' e nel "Corriere delle Puglie. ' " · ' Il ginnasio è stato di recente regificato. E l'autore di questa dichiarazione ignomi- ,niosa continua, com'è naturale, a dirigerlo. 95 Biblioteca Ginò Bianco·

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